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Roma, a Villa Borghese concluso restauro Esedra draghi e fontana Giardino delle Erme

Gualtieri: ''Altro tassello in percorso valorizzazione del nostro immenso patrimonio storico, artistico e culturale''

Roma, a Villa Borghese concluso restauro Esedra draghi e fontana Giardino delle Erme
26 giugno 2024 | 15.48
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Completato l’intervento di restauro e valorizzazione dell’Esedra dei Draghi e della fontana del Giardino delle Erme e la riqualificazione del verde del Giardino, conosciuto anche come IV Giardino Segreto di Villa Borghese. Viene così riconsegnato alla città uno spazio architettonico di pregio di età barocca, un tassello importante del più ampio piano di recupero di Villa Borghese.I lavori, della durata di circa quattro mesi, promossi dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale ed eseguiti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, sono stati realizzati grazie a una donazione di prestazioni della società IZI S.p.a., per un importo complessivo di 100 mila euro, oltre alla direzione lavori e all’adeguamento funzionale degli impianti. Si tratta di una nuova procedura di elargizione, adottata dall’amministrazione per la prima volta, un accordo tra pubblico e privato che può essere replicato per il recupero dei beni architettonici e la riqualificazione delle aree verdi del patrimonio cittadino.

Gli interventi sul monumentale portale d’ingresso hanno consentito il pieno recupero degli intonaci e delle tinteggiature originali e il ripristino del ricco apparato decorativo in stucco, costituito dalle cornici, dalle nicchie ovali ospitanti copie di busti romani e dalle sfere di travertino che impreziosiscono l’attico insieme ai due draghi araldici, oltre al recupero del cancello seicentesco.Sono stati utilizzati materiali speciali, compatibili con quelli originali; particolare attenzione è stata posta per l’integrazione delle coperture in cotto realizzata con mattoni di analogo impasto e tipologia di quelli seicenteschi.La preziosa fontana, in marmo lunense, di epoca romana, posta al centro del giardino, è stata liberata da spessi strati di calcare e concrezioni, riportando alla luce la superficie marmorea originale. Il ripristino dell’impianto di alimentazione e scarico dell’acqua ha poi permesso di riattivarne il funzionamento dopo anni di inattività. L’area infine è stata dotata di un nuovo impianto di illuminazione artistica.

“Con il sostegno della Società Izi, che ringrazio a nome di tutti i romani, riconsegniamo alla città uno degli angoli più suggestivi di Villa Borghese con la valorizzazione del Giardino delle Erme, rendendolo ancora più bello e meglio illuminato e restaurando sia la fontana romana che l’ingresso monumentale” ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri: “Un nuovo tassello nel nostro percorso di valorizzazione del nostro immenso patrimonio storico, artistico e culturale, dal grande progetto di passeggiata archeologica nell’area dei Fori, passando per l’apertura del Museo della Forma Urbis, fino al rilancio di Largo Argentina e nei prossimi mesi di piazza Augusto Imperatore”.

“Questo intervento di valorizzazione e riqualificazione del patrimonio storico artistico dell’affascinante Giardino delle Erme di Villa Borghese, che da oggi torna ad essere aperto al pubblico, è stato realizzato in soli quattro mesi ed è stato possibile grazie al contributo della società Izi – ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – Quest’ultima ha voluto celebrare i suoi quarant'anni di attività con una donazione alla città secondo una nuova formula di accordo tra pubblico e privato. Una modalità di collaborazione molto interessante che spero stimoli altre realtà private a percorrerla.”

“Un ringraziamento sentito alla società IZI, per aver voluto sostenere il restauro dell’Esedra dei Draghi e della Fontana del Giardino delle Erme nella nostra bellissima Villa Borghese”, ha comunicato Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. “Questa Villa è parte del nostro immaginario collettivo, un luogo del cuore della città, con un giardino segreto che rinasce e torna a splendere come uno dei suoi posti più belli. Un luogo da scoprire, nel quale invito le romane e i romani ad immergersi tra agrumi, rose antiche, bulbi e melangoli, curati dal Servizio Giardini di Roma Capitale”.

“Il mutuo rapporto di scambio tra un’impresa e la propria città non deve limitarsi all’offerta di lavoro e crescita economica da un lato e all’offerta di servizi e infrastrutture dall’altro; le imprese, quelle di successo e radicate nel territorio, devono essere in grado di restituire qualcosa in più”, afferma il presidente di IZI spa, Giacomo Spaini. “Per questa ragione vogliamo lanciare un segnale alle imprese e agli imprenditori, perché questo sia solo il primo di una lunga serie di atti che sostengano la valorizzazione del nostro patrimonio artistico a fianco delle istituzioni”.Grazie ai fondi Pnrr Caput Mundi sono previsti altri importanti interventi di restauro sull’intero sistema costituito dai Giardini Segreti, dall’Uccelliera e dal Casino della Meridiana.Il Giardino delle Erme, così recuperato, sarà aperto e visitabile tutti i giorni a partire dal 27 giugno dalle ore 8 alle 19.

Il Giardino delle Erme o IV Giardino Segreto, fa parte del complesso dei cosiddetti “Giardini Segreti”, adiacenti il Casino Nobile, residenza suburbana del cardinale Scipione Borghese, realizzati nel corso del XVII secolo per l’esposizione di fiori rari ed esotici. All’ingresso sud del IV Giardino, detto anche “Giardino della Coltivazione”, perché utilizzato come vivaio delle piante esposte negli altri tre, venne realizzato alla fine del XVII secolo, su progetto degli architetti Carlo Rainaldi e Tommaso Mattei, un monumentale emiciclo d’accesso, la cosiddetta “Esedra dei Draghi”, così denominata per la presenza dei draghi, simbolo araldico dei Borghese.

Tra 1900 il 1919 quello che all’epoca era comunemente denominato come il “Giardino delle Erme” per l’inserimento nel corso del XIX secolo di alcune erme maschili di epoca romana, insieme ad altri elementi di arredo, venne ulteriormente trasformato nella sua veste definitiva.

Entro il 1913 venne, infatti, inserita al centro del giardino, con funzione di fondale prospettico, un’elegante fontana, costituita da un bacino superiore in marmo lunense, di epoca romana, poggiante su plinto moderno, provenienti dai depositi comunali e in precedenza appartenenti a una fontana demolita non ancora individuata. Nel 1919 in occasione della realizzazione, su progetto dell’architetto Raffaele de Vico, della monumentale balaustrata di coronamento del muro di sostruzione lungo il lato orientale del giardino, la fontana venne modificata aggiungendo un bacino parzialmente interrato di forma circolare ancora oggi esistente.

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