L'avvocato della zia del piccolo all'Adnkronos: "Noi spettatori passivi e vittime, blitz molto grave"
Sulla tragedia della funivia del Mottarone e il presunto rapimento del piccolo Eitan, "siamo spettatori passivi e vittime di un fatto molto grave che si è verificato ieri sera. Il nonno materno di Eitan ha approfittato di questi incontri periodici che erano stati autorizzati dal giudice tutelare, incontri che noi avevamo assolutamente e caldamente voluto e favorito proprio nell'interesse del minore perché potesse trovare calore familiare da tutte le parti, purtroppo ne hanno approfittato per organizzare un blitz, una spedizione del bambino in Israele, contravvenendo a tutti gli ordini possibili dell'autorità giudiziaria italiana che aveva inibito l'espatrio del minore. Ne hanno approfittato per sequestrarlo". Lo dice all'Adnkronos Armando Simbari, avvocato di Aya Biran Nirko, tutrice di Eitan Biran, il bambino di cinque anni unico sopravvissuto nella tragedia della funivia nella quale sono morti i genitori, i nonni ed il fratello.
"Poi è venuto fuori questo discorso del passaporto, sicuramente c'era un ordine di restituzione del passaporto che non si sa bene per quale ragione sarebbe in possesso del nonno, mai adempiuto - sottolinea ancora il legale - Adesso non sappiamo se il passaporto sia stato effettivamente utilizzato per organizzare questo blitz. Le dinamiche sono ovviamente oggetto di indagine".
"Il bambino ieri era stato affidato al nonno e doveva rientrare a casa dalla zia - racconta l'avvocato -. Quando la zia, che è la tutrice, ha visto che il bambino all'orario stabilito non era stato riportato a casa si è preoccupata e ha sporto denuncia".