L'indicazione fornita al gip. Domani nuovo sopralluogo nell'appartamento. Il suo avvocato rinuncia all'incarico: "Questione tra me e il mio assistito". Venerdì l'autopsia sul corpo di Giulia
Il coltello con cui è stata uccisa Giulia Tramontano sarebbe in un ceppo poggiato sopra il frigorifero della casa di Senago, dove la coppia viveva. Questa l’ultima indicazione fornita da Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne che ha confessato l’omicidio della compagna incita di 7 mesi, durante l’interrogatorio di convalida del fermo davanti alla gip Angela Minerva.
"Non l'ha buttato, ha detto specificatamente dove sia", ha detto oggi il legale di Impagnatiello, Sebastiano Sartori, al termine dell'incontro di oggi nel carcere milanese di San Vittore. Davanti all’aggiunto Letizia Mannella e alla pm Alessia Menegazzo, che coordinano le indagini, Impagnatiello aveva invece dato indicazioni differenti.
Domani gli inquirenti e i carabinieri del Sis del nucleo investigativo torneranno nell’appartamento di via Novella per ulteriori rilievi tecnici e dovranno individuare e sequestrare il coltello, anche in vista dell’autopsia sul corpo di Giulia, fissata per venerdì mattina.
Impagnatiello assicura di aver fatto tutto da solo, senza l'aiuto di complici. "Lui lo esclude", spiega Sartori e aggiunge: "Sarà sicuramente da valutare la sua sfera psicologica". Nel frattempo, riferisce l'avvocato, Impagnatiello "è sempre più lucido e ha preso coscienza di quello che ha fatto".
Sartori ha rinunciato alla difesa di Impagnatiello. Dopo aver depositato l’atto di rinuncia in procura, l’avvocato ha spiegato ai cronisti che si tratta di “una questione tra me e il mio assistito”, a cui ha annunciato la decisione questa mattina a San Vittore.