La storia di Nunzio Bevilacqua, giurista d'impresa, che riguarda almeno altre 15 persone
Ragazze reclutate per 'incastrare' stranieri benestanti, preferibilmente italiani, e renderli padri fittizi di figli in realtà prodotti in serie, con il contributo di un santone, la regia di una matriarca e la complicità di un contesto colluso. Accade in Brasile, nell'area di San Paolo e a sud, a Santa Catarina. Tra riti e pratiche settarie, finalizzate a estorcere denaro che andrebbe ad alimentare una pericolosa associazione criminale. La denuncia raccolta dall'Adnkronos arriva da Nunzio Bevilacqua, giurista d'impresa, ed è piuttosto circostanziata.
Lo schema che è stato possibile ricostruire dopo 15 mesi di indagini di parte, tra Rio de Janeiro, Minas Gerais, San Paolo e Florianopolis passando per Miranda, aiuta a descrivere i fatti. L'esperienza di Bevilacqua serve da monito per tanti altri, inclusi i manager italiani di una grande multinazionale che sono alle prese con lo stesso problema. L'avvocato ha frequentato assiduamente il Paese sudamericano per seguire i progetti di internazionalizzazione di diverse realtà imprenditoriali, tra il 2020 e il 2022.
Un corso online di portoghese professionale è stata l'occasione per conoscere una ragazza che si è poi rivelata una 'recluta' dell'associazione. I primi contatti, i rapporti durante i weekend, la prospettiva di un viaggio condiviso (di lavoro per lui) per approfondire la conoscenza. Ci sono i presupposti per l'inizio di una relazione consolidata. Poi la notizia della gravidanza e il rifiuto a proseguire qualsiasi rapporto, sostenendo, in quanto benestante, di voler crescere il nascituro senza alcuna assistenza da parte del presunto padre, non dando mai più alcuna certificazione sull'evoluzione della gravidanza. Seguono mesi di silenzio, fino a quando arriva la richiesta di denaro per le esigenze della bambina che starebbe per nascere. Bevilacqua non riesce più a interagire con la ragazza, se non tramite i quelli che oggi sono i suoi ex legali. Si apre un iter che si snoda attraverso improbabili passaggi sanitari e burocratici, con date che non tornano e test del dna che vengono eseguiti a distanza e senza nessuna garanzia di attendibilità. Le indagini di parte ricostruiscono l'intera filiera della truffa e ora l'aspettativa di ristabilire la verità è affidata ai procedimenti giudiziari, un ricorso avverso l'attribuzione di paternità in Brasile e una denuncia penale in Italia e in Brasile.
Può sembrare la trama di una fortunata serie di Netflix ma è tutto minuziosamente riportato nella documentazione raccolta dalle indagini condotte per conto di Bevilacqua: chat whatsapp, video, telefonate registrate, indagini sul campo restituiscono il quadro in cui si muove un'organizzazione ben strutturata, che può contare sulla collusione di medici e professionisti di Turabao, nello Stato di Santa Catarina. Una matriarca al vertice della piramide, una maga che riempie di contenuti esoterici tutte le fasi del processo di inseminazione, nascita e post nascita, un santone che fornisce la materia prima, il liquido seminale, una serie di persone che si occupano di reclutare le ragazze adatte a risultare insospettabili e con sedicenti buone condizioni economico/sociali, membri della setta che si chiamano con nomi di animali o piante.
Un luogo sicuro, la Casa da Missionária a Pedras Grandes, dove gli abitanti della zona affermano arrivare molte donne in stato interessante, adatto a proteggere, e all'occorrenza nascondere, le madri che hanno portato a termine la propria missione. E una rete estesa che lavora per l'associazione. Secondo la ricostruzione di parte, ci sono anche un promotore di giustizia che 'impacchetta' paternità di stranieri, con immediata iscrizione all'anagrafe; strutture sanitarie pubbliche e private che producono documenti evidentemente in contraddizione tra loro, referti approssimativi, verbali senza autenticazione, comunicazioni sensibili via mail.
Tutto ruota ovviamente intorno al denaro. Quello che le ragazze devono riuscire a garantirsi dalle loro vittime, già durante la gravidanza per pagare il debito e ricevere la benedizione della Matriarca, e che poi devono per una parte, e a vita, girare all'organizzazione. Fondamentali nello schema anche i legami che si stringono tra le ragazze, il santone, la maga e la matriarca. Sono ammantanti di una spiritualità che accompagna le pratiche sessuali e i riti che vengono consumati. Ci sono poi i rapporti più in alto.
Secondo quanto ricostruito dall'indagine difensiva, l'organizzazione criminale presente a Santa Catarina, operante in diversi settori criminali, sarebbe collegata ad una più temibile operante a Miranda e Corumba, luogo crocevia di traffico di droga tra Brasile e Bolivia, guidata da una sorta di guru che consentirebbe 'passaggi spirituali', ai quali aspirerebbero le ragazze coinvolte, una volta avuto successo nel raggirare gli stranieri. Da verificare anche i rapporti con alcuni noti esponenti religiosi locali, con alcuni indizi raccolti dai legali di Bevilacqua che porterebbero al Castello del Belvedere, a Treze de Maio, residenza lussuosa di Padre Nivaldo Ceron, influente cappellano della Chiesa Cattolica Romana che, secondo alcune testimonianze, avrebbe aiutato la costruzione della Casa da Missionaria.
Li chiamano 'cabras' o 'gilipollas'. Le traduzioni, dal portoghese e dallo spagnolo, lingua usata convenzionalmente dall’associazione legata ad esponenti anche peruviani e andini, aiutano a definire la considerazione che ha l'associazione a delinquere degli italiani: capre o, più volgarmente, coglioni. Sono vittime privilegiate quelli che lavorano in Brasile e che hanno certamente disponibilità economica, con una predilezione per gli uomini sposati: sono quelli che per ovvie ragioni pur di non far emergere il problema sono più disponibili a pagare il silenzio, con assegni che l'associazione può pretendere a vita. Ci sono anche altre persone che, come l'avvocato Nunzio Bevilacqua, hanno invece scelto di alzare la testa e cercare giustizia. (Di Fabio Insenga)