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Emilia Romagna zona rossa, Bonaccini: "Non possiamo aspettare o curva sale"

Il governatore: "Bisogna agire ora o verremmo travolti"

(Fotogramma)
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03 marzo 2021 | 12.48
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Subito zona rossa per fermare, prima che sia troppo tardi, il contagio da Covid 19 e dalle sue varianti. È questa la posizione del governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, parlando delle limitazioni imposte in regione dove, da domani, Bologna e Modena, entreranno in zona rossa. L'ordinanza è stata firmata oggi. "Dobbiamo contrastare e circoscrivere il contagio con misure più restrittive, in base alle indicazioni della nostra sanità, altrimenti la curva epidemica continua a crescere. Le limitazioni della zona arancione classica non bastano più. Tra due giorni ci sarà l'analisi della cabina di regia nazionale che "potrebbe portare tutta l'Emilia-Romagna in zona rossa dal lunedì successivo".

Bonaccini mette in chiaro: "Noi non possiamo aspettare, dobbiamo farlo subito anche perché il ministero registra dati già vecchi e la realtà è già peggiore di quei dati. Dobbiamo prendere decisioni difficili e sofferte, le istituzioni hanno il compito di dire la verità e decidere per evitare guai peggiori, me ne prendo la responsabilità: dobbiamo agire ora contro il pericolo che ha rialzato la testa".

"Il contagio - sottolinea il governatore - è partito molto più veloce di prima a causa delle varianti. Se questa crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un'accelerazione nella risposta, rischiamo di essere travolti. Noi come altre parti d'Italia, con una crescita forte di contagi e ricoveri", avverte.

"La variante inglese è diventata maggioritaria in Italia e soprattutto in Emilia-Romagna. Pare essere quasi un nuovo virus per la velocità di diffusione. Nelle due province di Bologna e Modena", entrate in zona rossa, "l'Rt è arrivato a 1,25", soglia di rischio stabilita i mesi scorsi. Dobbiamo assolutamente preservare le strutture ospedaliere che sono in difficoltà, nelle quali, già quest'estate abbiamo triplicato i posti letto in terapia intensiva e reparti Covid".

"Sono giorni difficili, ci sono tanti momenti in cui l'incubo sembra non finire mai, ma il virus va contrastato e colpito quando cerca di colpire di più noi . Mi dispiace molto - dice il presidente della Regione - dover chiedere agli studenti di rinunciare alle lezioni in presenza, chiedere sacrifici enormi a famiglie, genitori e alle attività economiche che chiudono ma sento la responsabilità di dover intervenire perché è un dovere morale mettere al primo posto la tutela della salute delle persone e non vanificare il lavoro" del personale sanitario. Dobbiamo resistere – esorta il presidente -: adesso rispettiamo le regole. Il pericolo è ancora alto, ma confido che queste restrizioni, nelle prossime settimane, piegheranno la curva e l'arrivo della primavera e la vaccinazione ci facciano riaprire e non chiudere più.

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