Il ministro della Salute: "In Europa solo Austria e Grecia le avevano introdotte ma poi non le hanno riscosse"
"Allo Stato richiedere le multe potrebbe costare più di quello che poi ne potrebbe derivare". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a 'Radio anch'io' su Rai Radio 1, ha commentato il pronunciamento della Consulta che ha respinto i ricorsi dei no vax, giudicando legittima la scelta fatta a suo tempo sull'obbligo vaccinale anti-Covid.
Il discorso delle multe" a chi non si è vaccinato contro Covid-19 "riguarda essenzialmente il Mef", il ministero dell'Economia e delle Finanze, "e mi sembra che a tal proposito ci sia un'iniziativa parlamentare, un emendamento - ha sottolineato - Io voglio semplicemente ricordare che in Europa solamente due Stati avevano introdotto le multe, che sono l'Austria e la Grecia", ma "in realtà nessuno di queste due Stati che aveva introdotto le multe per chi non si vaccinava poi è andato effettivamente all'incasso".
Vaccino
"A oggi, dai dati in nostro possesso, meno del 30% delle persone di riferimento hanno fatto il secondo booster" di vaccino "per Covid", ha sottolineato il ministro della Salute. In merito allo spot lanciato ieri dal ministero per promuovere le vaccinazioni Covid-19 e antinfluenzale, Schillaci ha sottolineato: "Credo che questa sia una campagna di responsabilità, per ribadire l'impegno di questo Governo sul fronte del Covid e anche sul fronte dell'influenza. Questa campagna viene fatta dal nuovo Governo a poco più di un mese dal dall'insediamento", ha evidenziato.
"Questa campagna - ha spiegato il ministro - mira a far sì che sia per Covid, con il richiamo, sia per l'influenza che quest'anno potrebbe essere particolarmente virulenta, ci sia un maggior numero di adesioni alla vaccinazione, soprattutto fra le popolazioni che noi definiamo target, cioè fra gli anziani e i fragili". Schillaci ha ricordato che "anche l'influenza, in era pre-Covid, comunque causava purtroppo in Italia molti decessi, soprattutto tra gli anziani".
Ssn
"Come ho detto nelle mie prime dichiarazioni dopo la fiducia ottenuta dal Governo al Senato, credo che in uno Stato moderno come il nostro nel terzo millennio sia inaccettabile che ci siano disparità di cura legate a dove una persona risiede e alla disponibilità economica che un cittadino ha. Quindi su questo io metterò tutto il mio impegno", ha garantito Schillaci precisando: "Però i mali della sanità di oggi sono i mali che esistono purtroppo da anni".
"Se noi guardiamo all'era pre Covid, dal 2013 al 2019 la sanità è sempre stata definanziata - ha ricordato il ministro - Il Covid non ha fatto altro che aumentare le diseguaglianze anche in sanità e mostrare di più la fragilità di un Servizio sanitario nazionale che una volta era veramente un fiore all'occhiello e che, a mano a mano negli anni, per i continui definanziamenti", ha perso tanto e "ovviamente mostra oggi dei problemi".