Inammissibili e non fondate le questioni poste da 5 uffici giudiziari
La Corte Costituzionale promuove l'obbligo vaccinale introdotto dal governo Draghi per i sanitari definendo "non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico". È quanto rende noto l’Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale, in attesa del deposito delle sentenze, respingendo i ricorsi di 5 uffici giudiziari.
La Consulta ha ritenuto invece inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa all'impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali.
Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico.