L'esperta ribadisce la necessità di "distinguere tra positivi e malati"
"In termini di contagi, una ripresa di Covid mi pare ormai in atto in Italia come nel resto d'Europa. Ma in Italia come in Europa, almeno al momento, non abbiamo un problema di ricoveri e terapie intensive". Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, parla sì di "ondata", ma ribadendo all'Adnkronos Salute la necessità di "distinguere tra positivi a Sars-CoV-2 e malati di Covid-19".
Sono due cose diverse, insiste da sempre l'esperta. Quindi, mentre molti Paesi Ue stanno abbandonando ogni restrizione e mentre in Italia si avvicina la scadenza dello stato di emergenza il 31 marzo, "se la situazione rimane tale, io credo che potremmo assistere a una larga diffusione del virus - prevede Gismondo - ma con una sintomatologia banale". E anche dal punto di vista delle eventuali contromisure, "sempre se la situazione dovesse rimanere tale, non credo ci sarà la necessità di prendere misure particolari" o di arretrare sul calendario del ritorno a una nuova normalità.
Gismondo raccomanda "l'uso della mascherina al chiuso, l'autosorveglianza se si è un contatto stretto di positivo e basta. Dobbiamo seguire l'evoluzione del virus - è il messaggio - e adattarci allo scenario che via via ci propone".