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Covid Italia, su i contagi in 7 giorni: +34%

Lieve aumento dei ricoverati con sintomi, ancora in calo terapie intensive e morti: i dati del report Gimbe

Fotogramma /Ipa
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29 settembre 2022 | 10.35
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In 7 giorni i contagi Covid in Italia sono cresciuti del 34%. Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 21-27 settembre, rispetto alla precedente, i nuovi casi sono saliti da poco più di 120mila a oltre 160mila. Aumentano in misura minore - +4,5% - anche i ricoverati con sintomi (158 in più, in totale 3.653), mentre prosegue il calo delle terapie intensive (-14,7%, 22 in meno per un totale di 128) e dei morti (-8,1%) che sono stati 307 rispetto ai 334 della settimana prima.

Con la risalita dei contagi, aumentano del 7,3% i casi attualmente positivi (444.389 contro 414.067) e del 7,4% le persone in isolamento domiciliare (440.608 contro 410.422). "Dopo il modesto incremento registrato la scorsa settimana - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - assistiamo ad un balzo di nuovi casi settimanali (+34%) che da poco meno di 108 mila arrivano a sfiorare quota 161 mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 23 mila casi al giorno. L'incremento dei contagi riguarda, anche se in maniera eterogenea, tutte le Regioni (dal +5,9% della Sicilia al +50,9% del Veneto) e pressoché tutte le Province: 101 segnano un incremento (dal +3,3% di Reggio di Calabria al +82,6% di Pescara) e 6 una diminuzione (dal -0,6% di Agrigento al -21,3% di Enna). L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 4 Province: Vicenza (589), Pescara (574), Trento (531) e Belluno (522).

Si registra anche un aumento del numero dei tamponi totali (+10,1%): da 969.140 della settimana 14-20 settembre a 1.066.571 della settimana 21-27 settembre. In particolare i tamponi rapidi sono aumentati del 13,3%, mentre quelli molecolari sono diminuiti dell'1,7%. La media mobile a 7 giorni del tasso di positività sale dal 6,5% all'8,8% per i tamponi molecolari e dal 14% al 16,4% per gli antigenici rapidi.

Non decollano intanto le quarte dosi di vaccino anti-Covid. Il tasso di copertura nazionale si attesta ancora al 17% rispetto al 16,6% della settimana precedente, con nette differenze regionali: dal 7,7% della Sicilia al 28,3% dell’Emilia Romagna.

La platea di persone candidate a ricevere il secondo richiamo (quarta dose) è di oltre 19,1 milioni di persone: di queste, 14 milioni possono riceverlo subito, quasi 1,9 milioni non sono eleggibili nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e quasi 3,2 milioni l'hanno già ricevuto. Al 28 settembre (aggiornamento ore 06.16) sono state somministrate 3.257.289 di quarte dosi, con una media mobile di 12.096 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 10.284 della scorsa settimana (+17,6%).

Quanto alle terze dosi, al 28 settembre ne sono state somministrate 40,1 milioni, con una media mobile a 7 giorni di 1.855 somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale (47,7 mln), il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell'84,2% e varia dal 78,3% della Sicilia all'88,1% della Lombardia. Sono 7,55 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la prima dose booster, di cui 5,3 mln possono riceverla subito, e 2,22 milioni no in quanto guarite da meno di 120 giorni.

La Fondazione Gimbe chiede inoltre al nuovo esecutivo che nascerà dall'esito elettorale di ribadire raccomandazioni chiare per contrastare Covid-19. Questa l'esortazione che arriva da Cartabellotta.

"In questa fase di transizione istituzionale, la Fondazione Gimbe da un lato condivide i principi per contrastare la pandemia di Covid-19 espressi dalla coalizione di centrodestra uscita vincitrice dalle urne, 'attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali - come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti - senza compressione delle libertà individuali'. Dall'altro, con l'aumento della circolazione virale, Gimbe ritiene indispensabile che il nuovo esecutivo ribadisca in maniera netta le raccomandazioni fondamentali, già fornite da Oms Europa. Innanzitutto, effettuare con priorità massima il secondo richiamo ad anziani e fragili, visto che l'efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave inizia a declinare dopo 120 giorni; in secondo luogo, completare il ciclo vaccinale con la terza dose alla popolazione generale; infine, utilizzare responsabilmente la mascherina nei luoghi al chiuso affollati e/o poco aerati. Gli adeguamenti strutturali, oltre a cospicui investimenti, richiedono tempi non compatibili con una eventuale nuova ondata".

"La ripresa della circolazione virale è ben documentata sia dall’incremento del tasso di positività dei tamponi, sia dalla netta risalita dei nuovi casi che fa già sentire i primi effetti sui ricoveri in area medica. Peraltro, accanto alla ripresa delle lezioni scolastiche, alla maggiore frequentazione dei luoghi chiusi e all’elevata percentuale di reinfezioni, l’imminente decadenza dell’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici contribuirà ad un ulteriore aumento della circolazione virale". A evidenziare il rischio che l'addio alle mascherine sui mezzi possa accelerare la corsa del virus in Italia è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando i dati dell'ultimo monitoraggio Gimbe sull'andamento di Covid in Italia.

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