La direzione dei 'Terme Pompeo' smentisce il rifiuto di ospitare una comitiva con ragazzi autistici: "Disponibilità per il soggiorno non è stata negata, le famiglie hanno deciso di non procedere". I genitori dei ragazzi: "Direzione cambia versione? E' molto triste"
"Se abbiamo sbagliato e se abbiamo urtato la sensibilità di qualcuno, non era nostra intenzione farlo e di questo chiediamo comunque scusa. Ma la notizia di un 'rifiuto ad accogliere un gruppo di ragazzi autistici' da parte di Terme Pompeo non solo non è vera così per come è apparsa ma rattrista e addolora la dirigenza e i dipendenti". Così, in una nota, la direzione dell'hotel Terme Pompeo, a Ferentino, dopo la diffusione della notizia che l'ha visto protagonista per il suo 'no' a famiglie con ragazzi autistici che volevano trascorrere lì l'ultimo dell'anno.
"Proviamo dunque a raccontare i fatti fin dall'inizio, perché riportare solo l'ultima parte di un dialogo può spingere ad interpretazioni sbagliate - sottolinea la direzione dell'hotel -. Terme Pompeo è stata contattata a metà novembre da parte di un gruppo di famiglie per una richiesta di soggiorno nel periodo di Capodanno. Alla segnalazione della presenza di dieci ragazzi autistici, la Direzione ha opportunamente ritenuto di dovere approfondire le modalità con le quali organizzare il soggiorno, contattando la referente del gruppo e mettendo a disposizione personale specializzato per trovare una soluzione ideale per i ragazzi, sottolineando le possibili necessità specifiche dovute agli spazi della struttura alberghiera e premurandosi di sapere se la presenza di molte persone ed una serie di fattori come musica e fuochi d'artificio, tipici di Capodanno, avrebbero richiesto accortezze particolari".
"Il dialogo telefonico - spiega la direzione dell'albergo - si è concluso con la decisione della referente del gruppo di famiglie di non procedere con la prenotazione, ma da parte di Terme Pompeo non è mai stata negata la disponibilità al soggiorno. Al contrario abbiamo rinnovato l’invito a conoscere la struttura, i servizi che offre e la gentilezza del personale appena possibile e quando voluto. Terme Pompeo mantiene la sua tradizione centenaria di accoglienza e ribadisce - conclude - che proprio verso le persone con disabilità pone la massima attenzione nel creare le migliori condizioni di permanenza e inclusività come sempre accaduto".
GENITORI DEI RAGAZZI: "DIREZIONE TERME CAMBIA VERSIONE? E' MOLTO TRISTE" - "Il cambio di strategia adottato dalle Terme di Pompeo alle 18 di oggi attribuendo a noi la scelta di non andare a Capodanno mette, se possibile, ancora più tristezza e ovviamente ci indigna" replicano in un comunicato congiunto le famiglie dei ragazzi. "Purtroppo per la direzione e la proprietà delle Terme di Pompeo rimane la loro chiara ammissione di responsabilità nella decisione di ospitarci data ai vari media che fra ieri e oggi li hanno ascoltati, e tra l’altro corroborata da una registrazione telefonica, che non lascia dubbi sulla posizione di chiusura da parte di questa struttura alberghiera che ha negato a Capodanno di accogliere un gruppo di famiglie perché fra loro alcuni figli affetti dalla sindrome dell’autismo".
Secondo i genitori “questo cambiare versione quando la vicenda è emersa per la sua gravità, e confermata come ribadiamo dalla stessa proprietà e direzione nelle diverse interviste rilasciate fino alle 18 di oggi, getta se possibile ancora maggior discredito sulla direzione di questa struttura, che invitiamo a riflettere sulla loro scelta, rivendicata pubblicamente, di non accoglierci perché non sarebbero stati ‘attrezzati a farlo’”.
“È molto triste, davanti ad un evidente atto di discriminazione, vederli giocare l'ultima patetica carta di rovesciare su di noi la responsabilità di quanto accaduto. Un misero tentativo di cambiare le carte in tavola che si commenta da solo senza invece magari chiedersi se non sia il caso di domandare scusa. Crediamo che Ferentino e i suoi cittadini, che in tanti a partire dal Sindaco ci stanno esprimendo vicinanza e solidarietà, non meritino tutto ciò” concludono le famiglie.