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AstraZeneca, Toti: "Uso per tutti non è invenzione regioni"

Il presidente della Liguria dopo la morte della 18enne Camilla Canepa: "Suggerimento arriva dai massimi organi tecnico-scientifici. Ora da Roma si esprimano senza ambiguità"

Foto Fotogramma
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11 giugno 2021 | 09.29
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''La possibilità di utilizzare AstraZeneca per tutti su base volontaria non è un’invenzione delle Regioni o di qualche dottor Stranamore: è un suggerimento che arriva dai massimi organi tecnico-scientifici per aumentare il volume di vaccinazioni, e quindi evitare più morti. Perché più corrono veloci i vaccini, più cittadini ricevono in fretta la prima dose, meno persone muoiono''. Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook il governatore della Liguria Giovanni Toti dopo la morte di Camilla Canepaca, la 18enne colpita da trombosi dopo il vaccino AstraZeneca.

''Spero davvero che nessuno voglia usare questo momento terribilmente drammatico per sciacallare su emozioni, dolore e paura - ha aggiunto - È il momento della responsabilità: ai medici e agli scienziati spetta stabilire l’eventuale nesso tra il vaccino, altri farmaci assunti e tutte le circostanze che hanno portato a questo terribile evento''.

''Ora da Roma si esprimano senza ambiguità -ha proseguito Toti-: ritengono che aumentare le vaccinazioni, e dunque usare anche AstraZeneca di cui abbiamo milioni di dosi, sia necessario per salvare vite umane? E allora si assumano la responsabilità di dirlo chiaramente, senza mettere sotto accusa chi segue le indicazioni in tal senso. Oppure, si ritiene di fare a meno di AstraZeneca, pur rallentando le vaccinazioni, perché è considerato troppo rischioso? Lo devono dire gli scienziati a Roma, una volta per sempre. Responsabilità e chiarezza. Per fare in modo almeno che questa drammatica morte non sia stata vana''.

''Al ministero della Salute, all’Agenzia del Farmaco, all’Istituto di Sanità, al Comitato tecnico scientifico la responsabilità di dire una parola chiara, definitiva e irreversibile sull‘uso di AstraZeneca - ha sottolineato - Un siero che ha cambiato almeno cinque volte in tre mesi la sua destinazione: solo sotto i 50 anni, poi sospeso, poi solo sopra i 60, poi per tutti''.

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