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AstraZeneca sospeso in Italia, stop prenotazioni: cosa succede

Blocco delle somministrazioni di vaccino con il prodotto fermato dall'Aifa: come si stanno muovendo le regioni

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16 marzo 2021 | 12.50
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Regioni alle prese con lo stop del vaccino AstraZeneca, sospeso in Italia, prenotazioni bloccate e una campagna vaccinale anti covid a rischio slittamento. Migliaia i cittadini con un appuntamento già fissato per la prima o la seconda dose del siero ora nel mirino dell'Aifa alla ricerca di risposte che, al momento, restano vaghe. Diversi infatti di regione in regione i metodi di prenotazione e somministrazione - si va dalle Asl agli hub, passando per i medici di famiglia -, e diverse anche le indicazioni sul da farsi. Due sole le certezze: le vaccinazioni con Pfizer e Moderna continuano mentre gli appuntamenti per AstraZeneca slitteranno almeno fino al parere dell'Ema e a data da destinarsi. Con tutto ciò che ne potrebbe conseguire. Dagli sms del Lazio passando per lo stop fino al 21 marzo della Toscana, ecco come si stanno muovendo le regioni.

A parlare per primi nella giornata di ieri sono stati Lombardia e Lazio. "In ottemperanza alle indicazioni dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), ho dato disposizione al direttore generale dell'assessorato regionale al Welfare di sospendere, con assoluta tempestività, la somministrazione del vaccino anti-covid AstraZeneca su tutto il territorio regionale in attesa di ulteriori determinazioni da parte degli organi competenti", ha spiegato la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti. "Tra domani (oggi, ndr.), mercoledì e giovedì sono stati rinviati 33.500 appuntamenti" per la "vaccinazione con vaccino AstraZeneca. Le vaccinazioni" anti-Covid "con vaccino Pfizer e Moderna proseguono regolarmente".

A seguito delle comunicazioni da parte di Aifa, anche la Regione Lazio ha bloccato la somministrazione di Astrazeneca e le prenotazioni da eseguire con questo vaccino: a Roma e nel Lazio bloccati quindi 35 hub vaccinali tra i quali La Nuvola e l’Aeroporto di Fiumicino e oltre 2 mila medici di medicina generale. "Per quanto riguarda coloro che devono ricevere la seconda dose, si attendono le indicazioni da parte dell’Agenzia italiana del Farmaco”, ha dichiarato ieri in una nota il Presidente della Regione Nicola Zingaretti. “Per qualsiasi ulteriore decisione - aggiungeva il Presidente - attendiamo aggiornamenti da parte degli organi preposti". Ma intanto sono oltre 7mila gli sms inviati dalla Regione a quanti avrebbero dovuto vaccinarsi nella giornata di oggi. "Sarà nostra cura - si legge nel testo - informarla tempestivamente sulla riprogrammazione della vaccinazione non appena disponibili indicazioni nazionali. Invitiamo coloro che erano prenotati a non recarsi presso il punto vaccinale. Tutti saranno ricontattati".

"Sono stati inviati i messaggi sms a tutti coloro che sono prenotati per la vaccinazione nella giornata di domani con AstraZeneca invitandoli a non presentarsi al sito vaccinale ed attendere nuove comunicazioni. Saranno tutti automaticamente reinseriti presso gli stessi centri vaccinali non appena si avranno indicazioni chiare ed inequivocabili da parte di Aifa. Se il 18 marzo verranno sciolte le riserve siamo già in grado dal giorno successivo di richiamare coloro che sono stati temporaneamente sospesi sempre presso lo stesso centro vaccinale", sottolinea l'Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio.

"Tutte le dosi dei vaccini AstraZeneca non utilizzate ed integre sono state riposte nei frigoriferi in attesa di essere nuovamente autorizzate alla somministrazione. Si sta andando avanti con le somministrazioni dei vaccini Pfizer e Moderna agli over 80, alle vulnerabilità e domani partiranno le prenotazioni rivolte ai non vedenti (codice C05)", conclude l'Unità di crisi.

Anche la Regione Toscana sospende la somministrazione del vaccino Astrazeneca in applicazione delle disposizioni di Aifa e in attesa dei pronunciamenti dell'Ema. Lo rende noto la Giunta regionale. In Toscana, dunque, è stata sospesa con effetto immediato, fino a nuove comunicazioni, la vaccinazione con il siero prodotto da Astrazeneca, a partire da quella in corso ieri pomeriggio, con circa 4mila persone. Per oggi, 16 marzo, risultano sospese circa 5.500 somministrazioni e per domani altre 5.500. Da ieri al 21 marzo prossimo, sono sospese circa 34mila prenotazioni in tutto.

In Emilia-Romagna continua la prenotazione del vaccino contro il Coronavirus per la fascia di età 75-79 anni, che si era aperta ieri mattina e prosegue oggi e nei giorni a venire, e sarà fissata a breve una nuova data per tutti coloro che nella giornata di ieri avevano già ottenuto un appuntamento nei prossimi giorni. Dopo la decisione di ieri di Aifa, l’assessore alle Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini interviene per chiarire che le prenotazioni per la campagna vaccinale proseguono in tutta la regione. "Per i cittadini ultra 75enni – spiega - non è affatto sospeso il piano vaccinale. Chi ha già prenotato sarà sicuramente vaccinato con i vaccini previsti dal piano. L’unico cambiamento è che per tutti coloro che avevano un appuntamento nei prossimi giorni sarà fissata a breve una nuova data. Sarà compito delle aziende sanitarie contattare direttamente i cittadini coinvolti, che non dovranno quindi occuparsi di nulla".

L’auspicio, conclude Donini, "è che la vicenda AstraZeneca, che ha comportato un problema molto evidente alla vaccinazione, venga affrontata e risolta in breve tempo, per continuare a proseguire con il piano vaccinale in maniera efficace e sicura". Le modalità di prenotazione sono regolarmente disponibili attraverso i consueti canali, dalle farmacie al Cup passando per il Fascicolo sanitario elettronico e i call center delle aziende sanitarie. La Regione ricorda, inoltre, che "non è prevista alcuna modifica al calendario per le categorie più a rischio, come gli over 80 o le persone con patologie gravi ed estremamente vulnerabili, perché la loro vaccinazione prioritaria è in programma con i prodotti forniti da Pfizer e Moderna.

In osservanza a quanto disposto in via precauzionale dall'Agenzia italiana del farmaco, anche le operazioni di vaccinazione in Friuli Venezia Giulia con il siero AstraZeneca sono state momentaneamente sospese. Lo ha reso noto il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. La decisione di Aifa, come ha spiegato lo stesso Riccardi, fa seguito al sequestro del lotto n.5881 di AstraZeneca messo in atto dalla Procura di Biella conseguentemente al decesso di un docente a cui era stato inoculato il vaccino. Nel dettaglio, come ha precisato Riccardi, per quel che riguarda il lotto in questione, le giacenze di AstraZeneca "bloccate" in regione ammontano in tutto a 2.980 dosi, così suddivise a livello territoriale: Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) 620; Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo) 2.360; Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) 0. La quantità complessiva di dosi del lotto posto sotto sequestro consegnate originarimente alla regione corrisponde a 10.100: 3.600 ad Asugi, 3.600 ad Asufc e 2.900 ad Asfo.

"A seguito della notizia della sospensione precauzionale da parte dell'Aifa del vaccino AstraZeneca, ho parlato con il Ministro Speranza e comunicato alle Asl l’interruzione immediata per le giornate di oggi e di domani delle somministrazioni di questo vaccino", ha spiegato ieri sulla sua pagina di Facebook il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. In attesa del pronunciamento dell'Ema, "invito i cittadini che hanno prenotato tramite il Medico di Medicina Generale a non recarsi al proprio appuntamento", suggeriva il sindaco. "Proseguono invece regolarmente le vaccinazioni presso le Asl e gli ospedali con i vaccini Pfizer e Moderna - spiegava ancora Toti - Appena avremo ulteriori informazioni come sempre ve le comunicherò in modo puntuale e trasparente".

Anche la Regione Veneto ha tempestivamente disposto il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca con effetto immediato fino a diverse determinazioni da parte degli organi centrali. La programmazione dei prossimi giorni che prevedeva l’utilizzo del vaccino di AstraZeneca è stata annullata al fine di consentire una nuova pianificazione dell’offerta. Saranno regolarmente effettuate le vaccinazioni previste con gli altri vaccini disponibili (Pfizer e Moderna), con priorità per soggetti anziani e ad elevata fragilità. la Regione Veneto precisa che a livello regionale sono state distribuite 194.000 dosi totali di AstraZeneca, di cui sono ad oggi state somministrate 68.154 dosi. Inoltre è attivo un monitoraggio costante delle reazioni avverse che, finora, non ha fatto registrare episodi di rilievo, ma solo eventi non rilevanti e attesi dopo la somministrazione di un vaccino.

Anche tutte le vaccinazioni in programma nelle Marche con il vaccino AstraZeneca vengono temporaneamente sospese fino ai pronunciamenti ufficiali dell'Ema e delle decisioni dell'Aifa e del Ministero. Lo comunica la Regione. Sono dunque sospese tutte le nuove vaccinazioni, sia per i cittadini over80, sia per il personale scolastico docente e non docente sia per le forze dell'ordine. Saranno invece garantiti i richiami per i cittadini over 80 già vaccinati con Pfizer e Moderna nelle scorse settimane, che potranno recarsi nei punti di vaccinazione così come da programma per il completamento del ciclo vaccinale. "Si comprendono i disagi che la popolazione sta affrontando in queste ore collegati a scelte prudenziali di natura nazionale che non sono imputabili al nostro sistema sanitario regionale. Si invitano tutti i cittadini ad attenersi alle comunicazioni ufficiali degli enti competenti. Sarà cura del Servizio sanitario regionale comunicare ai cittadini le nuove date di vaccinazione dopo il pronunciamento dell'Ema", si legge.

"Il blocco del vaccino AstraZeneca avrà una incidenza sulla campagna vaccinale in corso anche in Sardegna". Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sentito stamane in commissione Sanità del Consiglio regionale. "Appare, al momento, poco probabile il nesso causale fra la somministrazione del farmaco e i fenomeni successivi che si sono manifestati in un numero molto limitato di pazienti", ha aggiunto Nieddu, ricordando che a Sassari sono state effettuate oltre 3.700 vaccinazioni con il prodotto AstraZeneca e non si è registrato alcun episodio successivo di rilievo.

"Sul fronte della campagna di vaccinazione, la Sardegna si trova in una situazione 'in divenire', sia per la vicenda di AstraZeneca (che ha 'tagliato' le consegne del 50%) e, soprattutto, perché la tempistica delle consegne dei vaccini da parte di tutte le case produttrici non è stata rispettata, in alcuni casi in maniera molto significativa. Questo dato - ha concluso l’assessore - consiglia di non farsi illusioni e di leggere attentamente i dati di altre realtà perché, ad esempio, la nostra Regione segue con precisione le disposizioni del Governo ed accantona una riserva di prodotto del 30% per la somministrazione della seconda dose, mentre chi ha fatto scelte diverse ha numeri che ora possono sembrare in un certo modo ma nel tempo sono destinati a cambiare". I principali hub vaccinali, allestiti dalla Regione, entreranno in funzione a breve a Nuoro, Sassari, Olbia e Oristano, oltre quello di Cagliari. Fra la fine di marzo e l’inizio di aprile, infine, saranno disponibili altre 90.000 dosi di vaccino, alle quali dovranno essere aggiunti i farmaci prodotti dalla multinazionale Usa Johnson & Johnson, recentemente autorizzati.

Bassetti: "Serve un numero verde del ministero"

"Ora si istituisca immediatamente un numero verde con migliaia di operatori del ministero della Salute, di Aifa e anche di AstraZeneca, che diano insieme risposte alle persone, se ne hanno, in maniera chiara e rapida. Perché se da giovedì ripartirà la campagna vaccinale i cittadini devono essere informati per bene", ha detto all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria, che già sabato aveva lanciato la richiesta, all'indomani del ritiro di un lotto del vaccino, e ora ribadisce la richiesta, oggi ancora più urgente e necessaria.

"Quando su un vaccino si assiste ad un cambio repentino di decisioni in un mese i cittadini si confondono. La sera si dice che va bene e la mattina dopo non va più bene. L'Oms dice continuate la campagna vaccinale e gli altri dicono no. Questa contrapposizione non aiuta e la gente non capisce più nulla", conclude Bassetti.

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