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Acca Larenzia, cinque denunciati per saluto romano. Piantedosi alla Camera

Informativa ai pm sui saluti romani. Il ministro dell'Interno: "Vietare non è proficuo"

L'ex sede dell'Msi
L'ex sede dell'Msi
09 gennaio 2024 | 17.16
LETTURA: 3 minuti

Ci sono cinque denunciati in relazione alla commemorazione di Acca Larentia durante la quale è stato fatto il saluto romano. I magistrati capitolini hanno ricevuto oggi una prima informativa della Digos che sta procedendo alla identificazione delle persone che hanno fatto il saluto fascista.

La vicenda continua a tenere banco anche nel quadro politico. Elly Schlein, segretaria del Pd, nella giornata di mercoledì 10 gennaio interverrà al question time alla Camera e chiederà al ministro del’Interno, Matteo Piantedosi, di chiarire a proposito di "fenomeni di fascismo che non vengono contrastati dal governo" dopo quanto accaduto domenica scorsa davanti all’ex sede dell’Msi nel corso della commemorazione dei tre giovani uccisi 46 anni fa.

''Questa manifestazione si tiene così da anni con una partecipazione numerica addirittura più grande. Se uno guarda i numeri che la questura di Roma ha sempre registrato potrei addirittura dire che sono in calo ma questo non toglie il valore o il disvalore di quelle immagini", ha detto Piantedosi in audizione davanti alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza del Senato.

''Chi ha detto che non sono state fatte identificazioni? L'autorità giudiziaria valuterà la commissione di eventuali reati ed è quello che sta avvenendo in queste ore per l'episodio di Acca Larenzia'', ha aggiunto.

''Sul fronte dell'ordine pubblico non possiamo delegare a chi è sul campo l'affermazione sacrosanta di certi principi, persino allo stadio questo succede. Chi gestisce l'ordine pubblico ha compito di fare in modo che quella manifestazione si concluda senza che si verifichino incidenti. Questo lo dobbiamo tenere presente, questo vale anche per una certa simbologia: penso alle manifestazioni che si sono tenute pro Hamas, in Francia hanno fatto certe cose. Però in Francia si sono tenute lo stesso poi alla fine. Cioè vietare e non osservare e non trarne delle conseguenze si è rivelato operativamente meno proficuo', ha affermato

''Dal 7 ottobre in poi noi abbiamo applicato questa metologia, ovvero lasciar fare le manifestazioni anche laddove abbiamo visto bruciare le bandiere di Israele - ha aggiunto - Quindi osservare e trarne delle conseguenze. Dall'insorgere del conflitto abbiamo fatto circa 27 espulsioni di soggetti stranieri ritenuti pericolosi per la rinnovata propensione a forme che non si fermassero alla mera discriminazione''.

La presenza record nel 2018

Si stima che si siano radunate circa 1000 persone. Il numero più alto di partecipanti è stato raggiunto appunto nel 2018, quando - con Gentiloni premier - si ritiene fossero presenti circa tremila persone. Lo scorso anno parteciparono in circa 2mila, il doppio delle presenze registrate quest'anno, circa mille. Nel 2022, sotto Mario Draghi, furono circa 800. Anche in tempi di covid alla commemorazione hanno partecipato in tanti: furono 600 nel 2021, segnando il minimo di presenze quando era premier Giuseppe Conte, 1.140 nel 2020, 800 nel 2019.

Nel 2017 sempre con Gentiloni al governo furono 2mila i partecipanti mentre negli anni precedenti con Matteo Renzi presidente del Consiglio si registrarono 1.200 persone nel 2016 e mille nel 2015. Infine nel 2014 con Enrico Letta premier alla manifestazione presero parte tre le 6 e le 700 persone.

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