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11 settembre 2001, Bush: "Orgogliosi della nostra nazione ferita"

L'ex presidente parla in Pennsylvania nel ventennale degli attentati alle Torri Gemelle: "La nostra politica è diventata troppo un appello a rabbia e paura"

Foto Afp
Foto Afp
11 settembre 2021 | 17.37
LETTURA: 1 minuti

"Venti anni fa tutti abbiamo scoperto, in modi e in posti diversi ma allo stesso momento, che le nostre vite sarebbero cambiate per sempre". E' quanto ha detto George Bush nel discorso pronunciato oggi a Shanksville, Pennsylvania, per ricordare le vittime dell'11 settembre 2001.

L'ex presidente ha ricordato come "vi fossero sentimenti confusi": "c'era orrore per la dimensione della distruzione e shock per l'audacità del male e gratitudine per l'eroismo ed il valore con cui si è risposto", ha detto Bush evidenziando "il sacrificio" dei soccorritori e la "solidarietà" mostrata da tutta la nazione.

"Le azioni del nemico hanno rivelato lo spirito di un popolo e noi siamo stati orgogliosi della nostra nazione ferita", ha aggiunto Bush che ha detto di essere stato "orgoglioso di guidare una nazione così resiliente".

"La nostra politica è diventata troppo un appello scoperto alla rabbia, alla paura", ha rimarcato nel suo discorso alla cerimonia per il ventennale delle vittime dell'11 settembre, condannando l'estrema polarizzazione politica che vive oggi l'America in contrasto con la risposta unitaria che venne data agli attacchi terroristici.

"Io non ho spiegazioni o soluzioni, posso dirvi solo quello che ho visto - ha aggiunto l'ex presidente repubblicano - nel giorno del dolore e della prova per l'America, ho visto milioni di persone prendere d'istinto la mano del vicino e battersi l'uno per l'altro, questa è l'America che conosco".

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