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11 settembre 2001, "America sotto attacco": così Bush lo scoprì

La notizia sussurrata all'orecchio dell'allora presidente Usa, seduto tra i bambini di una scuola elementare. Il ricordo dell'ex inquilino della Casa Bianca: "Vidi l'orrore negli occhi dei giornalisti"

Foto Ipa/Fotogramma
Foto Ipa/Fotogramma
11 settembre 2021 | 13.02
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"Un secondo aereo ha colpito la seconda torre. L'America è sotto attacco". Fu attraverso queste parole, bisbigliate al suo orecchio, che George Bush, allora presidente degli Stati Uniti, seduto in quel momento tra un gruppo di bambini di una scuola elementare, venne a conoscenza l'11 settembre 2001 della gravità di quanto stava accadendo nel paese. E' stato lo stesso ex inquilino della Casa Bianca a ricordare quegli attimi, per il documentario della Bbc '9/11: Inside the President's War Room'.

Bush si trovava per una visita programmata nella scuola Emma E. Booker a Sarasota, in Florida, dove un gruppo di bambini stava facendo delle letture. Era seduto davanti alla scolaresca, non distante dall'insegnante. I suoi consiglieri e gli agenti che lo accompagnavano erano in piedi, dietro i bambini. E in fondo alla classe, di fronte al presidente, i rappresentanti degli organi di stampa che seguivano la visita. E che ripresero il momento in cui il capo di gabinetto della Casa Bianca, Andy Card, avvicinò Bush per parlargli sottovoce.

"Andy Card viene e mi dice: 'Un secondo aereo ha colpito la seconda torre. L'America è sotto attacco'. E io sto ascoltando un bambino leggere", ricorda Bush nel documentario. "E poi vedo la stampa in fondo all'aula che comincia a ricevere lo stesso messaggio che ho ricevuto io. E potevo vedere l'espressione di orrore...sul viso dei giornalisti che avevano appena ricevuto la stessa notizia".

"Durante una crisi è veramente importante darsi un contegno e non andare nel panico e allora ho aspettato il momento opportuno per lasciare l'aula. Non volevo fare nulla che apparisse drammatico. Non volevo barcollare sulla sedia, spaventare una classe piena di bambini e così ho aspettato".

"Dovevo dare a Bush un messaggio che il presidente non si sarebbe aspettato di sentire e che era praticamente incredibile", ha ricordato Card nello stesso documentario. "Era esattamente il messaggio che lui doveva ascoltare, che lo volesse o meno".

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