Nella stessa fascia dal 12 aprile anche Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana. La Sardegna zona rossa
Zona arancione per Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana. Zona rossa con regole e divieti più rigidi per la Sardegna. Lo prevede l'ordinanza che il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà in giornata sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. I cambi 'di colore' andranno in vigore a partire dal 12 aprile.
In zona rossa, quindi, Campania, Valle d’Aosta, Puglia e Sardegna.
In zona arancione Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, , Piemonte, Toscana , Calabria, Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto, le province autonome di Bolzano e Trento.
Sardegna zona rossa dalla prossima settimana con regole e misure restrittive per arginare la diffusione del Coronavirus, come anticipato dall'assessore alla Sanità dell'Isola, Mario Nieddu, in diretta su Rai News24. Il passaggio è dovuto all'indice Rt della Regione che è cresciuto, "anche se gli altri parametri sono buoni". Poche settimane fa, la regione è stata per un breve periodo zona bianca.
"Ho appena finito di parlare col Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale mi ha informato, come da prassi, che a partire da lunedì 12 pv la Calabria torna in Zona Arancione", annuncia via Facebook il presidente della Regione Calabria Nino Spirlì.
Ma, aggiunge Spirlì, "non dobbiamo abbassare la guardia. E non dobbiamo sentirci completamente al sicuro: lo saremo solo se continueremo a tutelarci l’un l’altro solidalmente. La nostra Regione ha delle difficoltà ultratrentennali, note e mai risolte, nel campo della sanità. Chi oggi dà lezione, ieri ha taciuto. Un silenzio assordante, mentre i ladri rubavano e mentre i conti non tornavano".
Infine, Spirlì conclude: "Tanti chiedono conto a chi è al timone in questo tempo nemico, sapendo che il timone, loro, lo avevano consegnato ai pirati. Ma, tant’è! Questo è il gioco delle parti. La cosa importante, al di là delle volgarità e delle nequizie di puro carattere pre elettorale, è arrivare insieme ad un porto sicuro. E lo faremo".
Da lunedì tutta la Liguria sarà in zona arancione. Non sarà emanata nessuna nuova ordinanza specifica riguardante le province di Imperia e di Savona, che abbandoneranno quindi la zona rossa alla mezzanotte di domenica 11 aprile. Lo ha annunciato Regione oggi dopo l'arrivo dei dati sull’andamento della pandemia concordando la misura d’intesa con i sindaci e Anci Liguria, al termine della riunione in videoconferenza con il governatore.
Sarà invece firmata un’ordinanza riguardante la scuola, che dispone il ritorno in classe del 50% degli studenti delle scuole superiori (secondarie di secondo grado) statali e paritarie, oltre che per la formazione professionale (IeFP), gli istituti tecnici superiori (Its) e i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) in tutta la regione. Alla mezzanotte di domenica 11 terminerà la sua validità anche l’ordinanza che riguarda il divieto di raggiungere le seconde case e le imbarcazioni.
"I dati degli ultimi 3 giorni - spiega il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - ci dicono che in entrambe le province si sia scesi sotto la soglia critica dei 250 contagi ogni 100mila abitanti. E giusto applicare le misure, anche le più stringenti, quando la situazione lo rende necessario, ma è anche altrettanto corretto alleggerire quando la curva del contagio lo consente. Tutta la Liguria torna in zona arancione, è una boccata di ossigeno, anche se purtroppo ancora relativa. Voglio ribadire quanto sia necessario tenere alta l’attenzione: intorno a noi la situazione è ancora complessa".
Il ministro della Salute Speranza ha confermato per il Piemonte il passaggio in zona arancione a partire da lunedì, ma ha anche segnalato che in due province l’incidenza è ancora sopra la soglia di allerta. Si tratta di Torino e Cuneo per le quali, alla luce del nuovo decreto, andrebbero mantenute misure più restrittive fino all’abbassamento dell’incidenza sotto i 250 casi su 100 mila abitanti. Domani alle ore 13 la Regione ha quindi convocato un incontro con gli epidemiologi e gli esperti dell’Unità di crisi, a cui è stata chiesta una relazione tecnica sui tempi previsti per il rientro della soglia di allerta in queste due province, dove la zona arancione potrebbe scattare qualche giorno dopo, presumibilmente a metà della prossima settimana tra mercoledì e giovedì. Questa situazione non incide comunque sulle scuole, che torneranno regolarmente in presenza a partire da lunedì 12 aprile, al 100% fino alla terza media e al 50% per le superiori, incluso nelle province di Torino e Cuneo.
"Da lunedì la Lombardia torna in fascia arancione". Lo annuncia il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Dopo 28 giorni di limitazioni da fascia rossa - aggiunge il governatore - iniziamo quel graduale ritorno alla normalità che comportamenti responsabili e vaccinazioni renderanno più vicino. Non sprechiamo questa grande opportunità, osserviamo tutte le regole che consentono di tenere sotto controllo la diffusione del virus. Non abbassiamo la guardia, rispettiamo il distanziamento e gli isolamenti qualora si verifichi un contagio".
"Lunedì - spiega ancora il presidente - i ragazzi delle seconde e terze medie tornano in classe, mentre, per quelli delle Superiori, per ora sarà possibile dal 50 al 75 per cento. Riapriranno negozi, parrucchieri e centri estetici e sarà possibile muoversi all'interno del proprio Comune, senza autocertificazione. Penso ai titolari delle attività che ancora non potranno riaprire. Mi auguro che dopo il 20 aprile, così come promesso dal Governo, possano anche loro accogliere nuovamente i propri clienti. Io sosterrò con forza - conclude Fontana - che possano farlo in sicurezza. Si intravvede la luce in fondo al tunnel, chiedo ai cittadini di non mollare e tornare ad avere fiducia nel grande spirito lombardo".