L'Italia con l'Anvur ha una esperienza 'pilota', anche livello europeo, nella valutazione della Terza missione
"Il tema "dell'impatto sociale degli Atenei e degli Enti di Ricerca viene particolarmente sentito sia dalle università italiane che anche in contesti internazionali" ed è un tema strategico perché "l'impatto sociale produce valore pubblico". A rilevarlo, conversando con l'Adnkronos, è il professore Antonio Uricchio, presidente dell'Anvur, l'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca che domani promuove il webinar "What do we talk about when we talk about social impact".
Al centro del workshop internazionale, che l'Anvur organizza con il supporto dell'organismo europeo Enqa, l'European Association for Quality Assurance in Higher Education, c'è la Terza Missione Anvur e al workshop parteciperanno docenti e personale amministrativo, ricercatori di Enti di ricerca, associazioni, co-organizzatori e destinatari di attività di 'Terza missione' di Anvur.
"L'Impatto sociale e la Terza Missione comprende tutto ciò che non è la didattica e non è attività ma alcune attività di Terza missione però - spiega Uricchio - producono impatto sociale, cioè un impatto sui territori e quindi generano valore pubblico, altre invece sono circoscritte alla valorizzazione della dei prodotti della ricerca come trasferimento tecnologico o brevetti".
Uricchio ricorda che dopo il primo esercizio di valutazione della qualità della ricerca Vqr (Valutazione qualità ricerca) 2004-2010 - che ha rappresentato un primo tentativo di definizione e misurazione da parte dell'Anvur - e il secondo esercizio Vqr 2015-2019 - per il quale si è potuto contare su un ricco set di indicatori che sono stati utilizzati dal gruppo di esperti mediante l’approccio informed peer review - nel gennaio 2020 l'Anvur ha avviato il terzo esercizio Vqr 2015-2019 e sono stati pubblicati due avvisi per la partecipazione al Gev di Terza Missione.
I campi d’azione che definiscono la Terza missione, spiega l'Anvur, sono la valorizzazione della proprietà intellettuale o industriale, imprenditorialità accademica, strutture di intermediazione e trasferimento tecnologico, beni artistici e culturali, tutela della salute, formazione permanente, public engagement, beni pubblici e politiche per l’inclusione, open science e attività collegate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg). Il workshop di domani, che si terrà sulla piattaforma 'Teams', vedrà discutere e confrontarsi i partecipanti "su approcci e modelli per la valutazione della terza missione e dell’impatto sociale, condividendo le proprie visioni ed esperienze, per riflettere sulle sfide in corso e le prospettive future ed esplorare la possibilità di future collaborazioni e progetti comuni".
Nelle due sessioni del workshop, introdotte dal saluto del Presidente dell’Anvur Antonio Uricchio e di quello dell’Enqa Douglas Blackstock, interverranno, tra gli altri, la professoressa Marilena Maniaci, delegata per Anvur all’internazionalizzazione, la professoressa Alessandra Celletti, Vicepresidente Anvur e delegata alla Valutazione della qualità della ricerca, le dottoresse Brigida Blasi e Sandra Romagnosi dell’Unità Organizzativa Terza Missione dell’Anvur, i professori Mark Frederiks dell'agenzia olandese Nvao, Maria Bonnafous-Boucher Director Europe & International Affairs dell'agenzia francese Hceres, Antonio Serrano dell'agenzia di Aragona Acpua, Adisa Ejubovic Executive Manager Aceeu, Fachhochschule Münster, Steven Hill direttore del Research England. l’obiettivo di recepire commenti e proposte provenienti dalla società.
"L'Italia con l'Anvur ha una esperienza 'pilota', anche livello europeo, nella valutazione della Terza missione - Impatto Sociale di Atenei ed Enti di Ricerca, anzi siamo tra i pochi Paesi europei che valutano questa Terza missione" continua il presidente dell'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca. "Sulla base dei risultati dell'attività valutativa -spiega Uricchio - vengono poi distribuite risorse, quindi, c'è peso, si realizza un impatto straordinario di questa valutazione".
"In questo lavoro -continua il presidente di Anvur- sono coinvolti colleghi che hanno esperienza in vari contesti, oltre asll'Italia anche dalla Francia alla Spagna alla Germania. L'Anvur ha completato le attività di Valutazione della Qualità della Ricerca 2015-2019 dedicando anche un focus alle attività di Terza Missione con 10 campi di azione diversi e elettivamente proposti dalle Università".
Fra questi temi, Uricchio che "alcuni riguardavano ambiti di rilevanza sociale come le politiche per la sostenibilità, per l'inclusione o per il contrasto alle diseguaglianze, altri riguardavano in modo più circoscritto temi come il trasferimento tecnologico, i brevetti e la brevettualità o la sanità" e questi temi "sono stati valutati e sono stati oggetto anche del riparto delle risorse".
Uricchio riferisce inoltre che il mondo della ricerca italiano, riguardo l'Impatto sociale del prodotto della ricerca, "ha assunto una maggiore consapevolezza sull'importanza dell'apertura delle istituzioni al mondo esterno e quindi oggi gli atenei analizzano, comprendono e a volte soddisfano le esigenze delle comunità territoriali nel contesto in cui operano".
Tutto ciò, osserva il presidente dell'Anvur, "genera ovviamente valore pubblico ma arricchisce anche le attività delle stesse Università:è un 'win win', cioè vincono e si arricchiscono tutti. Le università 'vincono' nel ritorno in termini di crescita e competenze, ma si arricchiscono e 'vincono' anche i territori".
"E' quindi un tema particolarmente importante che l'Italia propone, anche attraverso il workshop di domani, al sistema delle Agenzie di Valutazione perché consegnamo loro una esperienza pilota e anche apprezzata. Il confronto con le agenzie europea, francese, spagnola o tedesca, ci consente inoltre di mettere a fuoco e anche di maturare una visione comune e internazionale sul tema della Terza missione che fa crescere la Valutazione della qualità della ricerca rendendola più consapevole" conclude Uricchio.