I giornalisti investigativi di Bellingcat hanno smontato punto per punto le versioni della Russia sull'attacco missilistico di lunedì contro il Centro commerciale Amstor in cui sono rimasti uccisi almeno 18 civili
I giornalisti investigativi di Bellingcat hanno demolito punto per punto, anche grazie a due scontrini battuti poco prima dell'impatto nei negozi del Centro commerciale Amstor di Kremenchuk, la versione di Mosca, anzi, le versioni di Mosca, dato che fonti russe o filorusse, hanno fornito spiegazioni diverse sull'attacco missilistico di lunedì, con due missili X-22 lanciati da bombardieri Tu-22M3, in cui sono rimasti uccisi 18 civili.
Il vice Rappresentante permanente di Mosca all'Onu, Dmitry Polansky, poche ore dopo l'attacco aveva affermato che l'attacco era stato una "provocazione" dell'Ucraina, citando le "troppe incoerenze" nella ricostruzione di Kiev. Ieri il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov, ha spiegato che l'attacco è stato un "raid di alta precisione contro hangar con munizioni e armi" nel perimetro della fabbrica di macchinari della città, che si trova ad alcune centinaia di metri a nord del mall, equipaggiamenti consegnati all'Ucraina dagli Stati Uniti e dai Paesi europei.
Il centro commerciale era chiuso e ha preso fuoco in seguito ai raid che ha colpito il sito vicino, ha quindi precisato, una versione rilanciata dal sito vicino al Cremlino LifeNews ma contraddetta da fonti aperte da cui emergono i nuovi orari dei negozi in tempo di guerra, fra le otto del mattino e le nove di sera, notizie di vittime fra i dipendenti dei diversi negozi presenti nel centro, e due scontrini battuti lunedì, poco prima dell'impatto del missile, in altrettanti negozi del mall.
Il collaboratore del leader della Repubblica popolare di Luhansk, Vitaly Kiselyev, ha invece denunciato che il mall veniva usato come deposito di armi per le forze di difesa territoriale locali.
Le immagini satellitari, e le riprese delle telecamere di sorveglianza contraddicono la versione del ministero della Difesa, rilanciata dal ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. I video delle telecamere del parco Misky, a nord della fabbrica e del centro commerciale, indicano due diversi impatti. Il primo missile sembra aver colpito, dal fumo che si è levato dall'edificio, il centro commerciale. Il secondo, pochi secondi dopo, è arrivato molto più vicino al parco.
Le immagini satellitari, prima e dopo l'attacco, indicano chiaramente che il tetto del mall è distrutto. Ma anche un angolo della fabbrica, che si trova esattamente a un chilometro di distanza, sembra che sia stata colpita. Ma non c'è alcun danno evidente nella zona fra i due siti.
Un altro video, messo in rete da un consigliere del Presidente ucraino, sembra mostrare che il missile si avvicina al mall ed esplode nell'impatto con l'edificio del centro commerciale. Il fatto che non ci siano punti di impatto significativi intorno al centro commerciale, sembra confermare che sia stato colpito direttamente, e quindi smentire la versione del ministero della Difesa secondo cui l'Amstor è stato colpito indirettamente, dalle fiamme che si sono sviluppate alla fabbrica. Inoltre, non sono evidenziate esplosioni multiple dopo l'impatto iniziale, in contrasto alla versione del centro usato come magazzino di munizioni.
Una notizia del 2014 indica che la fabbrica era stata usata per riparare tre mezzi militari. Ma non ci sono altre indicazioni che, otto anni dopo, sia usata come magazzino per le armi e munizioni.