L'intervista al manager italiano della 'Disneyland' russa
"Quando è iniziata la guerra, nella prima fase, ci aspettavamo un crollo delle presenze per i motivi che ci sia può immaginare e invece, fino a una settimana fa, il parco ha fatto numeri record. Rispetto al 2021, in cui si sono raggiunti un milione e mezzo di presenze, quest'anno saremo largamente sopra i due milioni di presenze. Quindi, secondo noi, visto che per una serie di fattori i russi non possono più viaggiare con la libertà di prima, di fatto sono andati a cercare le loro vacanze e i loro divertimenti in casa e quindi ne ha beneficiato il nostro parco di Mosca". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Stefano Cigarini, senior advisor del parco tematico 'Dream Island', che si trova nel quartiere Nagatinskij Zaton del Distretto Amministrativo Meridionale di Mosca, la capitale della Russia, e realizzato anche con capitali italiani.
"Dream Island è un parco tematico, il primo di questo tipo creato in Russia. E' un progetto importante, di circa un miliardo di dollari di investimento, è stato aperto il 29 di febbraio del 2020, 10-15 giorni prima del Covid con l'dea di realizzare la 'Disneyland' russa, in una regione arriva a toccare 21 milione di residenti", spiega Cigarini.
E le cose sono andate bene anche con il Covid. "Il Covid non ha comportato nulla sulla nostra attività. La Russia, per una serie di motivi, non si è mai realmente fermata per il virus e anche il parco, a parte 10 giorni a marzo del 2020, di fatto, non ha mai interrotto la sua attività, proprio sulla scorta del fatto che si tratta di un popolo abituato a ben altre difficoltà", aggiunge.
E Cigarini chiarisce che "c'è dentro un'idea innovativa in questo progetto perché il parco è costruito in un unico edificio insieme a una shopping mall". "L'idea è di mettere quindi un parco divertimenti e una shopping mall tutti sotto lo stesso tetto", sottolinea.
Il made in Italy è al centro del progetto. "Il parco Dream Island ha 28 giostre e più della metà sono italiane. Quando è scoppiata la guerra, con l'embargo, e con l'impossibilità per le imprese italiane di fornirci direttamente i prodotti, ci siamo trovati in difficoltà sui pezzi di ricambio delle giostre".
"Alla fine -continua Cigarini che guida anche in Italia Cinecittà World e Fico Eataly World-- siamo dovuti andare prendere gli stessi pezzi da altri mercati: la Russia, la Cina, la Turchia. Altre aziende italiane, invece, spedivano i pezzi in una nazione che non aveva l'embargo con la Russia, ad esempio la Turchia, e da lì veniva inviata in Russia. Si sono trovate tutte le vie possibili per mantenere le vie commerciali".
"Questo vale per i beni durevoli ma non per quelli deperibili. Se pensiamo al cibo, ad esempio, noi avevamo prodotti italiani come il prosciutto e il parmigiano nel ristorante del parco e abbiamo dovuto rinunciarvi e sostituirli con altri prodotti", aggiunge.
E Cigarini sottolinea che il momento di crisi internazionale si sta facendo sentire sempre di più anche sulle attività del parco. "Cosa succede nei prossimi mesi lo sa solo Dio. Ad oggi, siamo pronti anche a scenari peggiori. In questo momento, noi stiamo intensificando -spiega- le prove di evacuazione veloce del parco per attacchi terroristici. Ci sono una serie di misure precauzionali che vanno messe in campo perché, evidentemente, la situazione di allerta è più alta adesso. Si tenta di vivere normalmente la vita quotidiana ma pronti perché ci potrebbe essere un escalation. Lo scenario sul breve non è molto positivo, rimane il fatto che per un periodo a questo punto lungo non ci sarà mobilità del turismo in entrata e in uscita e quindi in qualche modo tutto il mercato russo si riverserà su posti come Dream Island", aggiunge.
Le novità degli ultimi giorni sono legate alla massiccia chiamata alla leva imposta dal governo russo. "Nel parco si nota l'assenza degli uomini, ci sono solo donne tra le presenze. Sia perché un po' sono partiti per la chiamata alle armi, sia perché spariscono dal radar perché un uomo in giro può essere fermato per strada e verificato il suo stato rispetto alla chiamata di leva", spiega.
"Tutto è cambiato -aggiunge ancora Cigarini- una settimana fa in coincidenza con questa grande chiamata alla leva per cui stanno arrivando centinaia di migliaia di lettere di convocazione. Solo nel nostro parco, a 'Dream Island', sono arrivate un centinaio di lettere indirizzate ai ragazzi che vi lavorano per presentarsi negli uffici appositi o nei commissariati o nelle basi militari. Il nostro parco conta circa 700-800 dipendenti, 500 donne e 300 uomini, e quindi queste chiamate riguardano un terzo della forma lavoro maschile. Questa situazione sta toccando molti nuclei familiari e Mosca è stata l'ultima città ad essere toccata a 'ricevere' le cartoline di chiamata alle armi", sottolinea.
E il manager italiano spiega quali sono un po' le reazioni alle convocazioni del governo."Si cerca di giocare sul mancato ricevimento della lettera. E, diversamente dall'Italia dove la propria residenza è la propria abitazione, in Russia in molti casi la residenza di una persona attiva nel lavoro è presso il datore di lavoro. Il rappresentante legale dell'azienda in questi casi riceve la lettera, firma per ricezione e poi la consegna a mano al destinatario. In un meccanismo di questo tipo, ci sono un po' delle vie di 'fuga' visto che il datore può anche dire che il lavoratore è in ferie, non è presente o altro", aggiunge.
Di certo, secondo Cigarini, "oggi la guerra, che fino a qualche settimana fa era anche per i russi una cosa vista in televisione, li tocca fino in casa e questo cambia molto le cose", conclude.