Mariana Oleksiv: "Sono certa che i turisti vorranno visitare luoghi distrutti dai russi. Da gennaio ad aprile versato il 18% di tasse in meno. Il peggio arriva adesso. Turismo straniero nullo. In ripartenza quello interno"
"Dall’esperienza dei paesi che hanno vissuto la guerra sappiamo che il numero dei turisti aumenta. Sono sicura che molte persone vorranno visitare i luoghi che sono diventati simbolo della distruzione causata dalla occupazione russa: Irpin, Bucha, l’isola dei Serpenti, Chornobaivka". Così all'Adnkronos Mariana Oleksiv, capo dell'Agenzia statale per il turismo dell'Ucraina, che guardando al quadro complessivo del comparto afferma: "Ad oggi sappiamo che nei primi quattro mesi del 2022 nel budget statale è stato versato un 18% di tasse in meno provenienti dal comparto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È questa è solo la punta dell’iceberg, perché di solito la stagione turistica in Ucraina inizia a giugno e dura fino all’ottobre. Il periodo delle maggiori perdite economiche arriva adesso".
"L’ufficio del presidente sta elaborando il piano di ricostruzione del paese per i prossimi 10 anni. Nel piano sono inclusi i rami principali dell’economia e del turismo. Abbiamo creato un gruppo di lavoro che si occupa di elaborare la definizione delle direzioni principali di ripristino del settore. Stiamo pianificando - precisa - come e cosa ci sarà da introdurre nel paese quando la guerra sarà finita. In quali luoghi creare i memorial e i percorsi di cordoglio, dove raccogliere i mezzi militari distrutti lasciati dai rashisti, come creare un promemoria di cosa accade al nemico, quando noi difendiamo la nostra terra".
"Per noi è importante - prosegue - creare già adesso questi percorsi affinché gli ucraini e gli stranieri, che nel frattempo visiteranno l'Ucraina anche per ragioni di lavoro, possano capire cosa è accaduto e possano raccontare in seguito la nostra lotta e vittoria ai propri figli e nipoti. Il compito dell’agenzia statale del turismo insieme agli esperti, agli storici, filosofi e architetti è una cultura in proposito".
Il capo dell'Agenzia statale per il turismo traccia dunque un quadro generale sulla attuale stagione turistica estiva in corso in Ucraina. "Quest’anno la situazione non è semplice. Una parte dell’infrastruttura turistica e ricreativa è occupata, una parte è distrutta. Alcuni hotel sono completamente stati rasi al suolo, altri danneggiati. Stiamo registrando le perdite per poter valutare i danni e programmare la ricostruzione. Stando ai dati preliminari del ministero dell’infrastruttura dell’ucraina, ad oggi nel paese sono danneggiati 24 mila km di strade, 306 ponti, 6 mila km di strade ferroviarie, 11 aeroporti. Sono stati colpiti anche tour operator e agenti di turismo costretti a causa della guerra a sospendere la propria attività per qualche mese".
Praticamente nullo il turismo straniero: "Possiamo dire che ad oggi la richiesta è davvero esigua. Ci sono giornalisti, volontari, rappresentanti delle organizzazioni internazionali che ora lavorano in Ucraina. I nostri tour operator forniscono loro una serie di servizi per entrare nel paese e trovare un alloggio. Ma questa è una goccia nel mare rispetto ai volumi che loro avevano l’anno scorso". D'altronde località attrattive come "Askania Nova, le sabbie di Oleshky, Dzharylhach, i laghi rosa, le colline di Stanislav da sempre amatissime, oggi sono irraggiungibili per gli ucraini a causa dell’occupazione russa". Più rosea la situazione sul fronte turismo interno: "Inizia man mano a riprendersi - rileva Oleksiv - L’attività dei tour operator specializzati sui viaggi in Ucraina hanno ripreso il 20-50% di attività rispetto all’anno scorso. Alcuni hanno appena iniziato a lavorare, altri - conclude - già dal mese di maggio".
(di Roberta Lanzara)