cerca CERCA
Mercoledì 22 Gennaio 2025
Aggiornato: 18:42
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Trump insediato alla Casa Bianca, Meloni ‘ponte’ con l’Europa

21 gennaio 2025 | 17.16
LETTURA: 3 minuti

Donald Trump si è insediato come quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti. La cerimonia dell’Inauguration Day, a Capitol Hill, ha aperto ufficialmente il secondo mandato alla Casa Bianca del tycoon. È un passaggio chiave non solo per gli Stati Uniti ma anche per il resto del mondo, che si dovrà confrontare con un nuovo approccio nelle relazioni internazionali e con le ripercussioni che ne deriveranno sul piano geopolitico e sul piano economico. Particolarmente sensibile il rapporto con l’Europa, con le indicazioni arrivate da Trump in campagna elettorale, e le prime parole da presidente in carica, che suggeriscono una serie di incognite: dalla gestione della guerra in Ucraina alla crisi in Medio Oriente, dalle politiche commerciali al peso che avranno le big tech. Diverse le frasi ad effetto pronunciate che hanno un impatto diretto sull’Europa. Su tutte: “Ogni giorno metterò America first”: “Imporremo dazi sui Paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini"; "Oggi metteremo fine al Green New Deal”. Candidata naturale a rivestire un ruolo di cerniera tra l’amministrazione Trump e l’Europa è il Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, unica leader europea invitata da Trump all’Inauguration day. Il protocollo della cerimonia di insediamento, va ricordato, non prevede l’invito a Capi di Stato e di governo. Anche per questo, la presenza di Meloni a Washington è un segnale che conferma un canale privilegiato. I prossimi mesi diranno se sarà consolidato intorno al rapporto personale un canale di comunicazione sempre aperto tra Washington e Bruxelles, con la mediazione di Roma. Giorgia Meloni ha più volte evidenziato in questi giorni che questo rapporto non può essere in alcun modo una minaccia per L’Europa ma, al contrario, un’opportunità per il Vecchio Continente. “Il mio rapporto con Trump è un valore aggiunto per l’Italia e per l’Europa. Usa e Ue sono alleati dal punto di vista economico, commerciale e politico. Dipingerli come nemici non regge”, ha evidenziato il premier, prefigurando una nuova era dell’atlantismo, che per quasi tre anni è stato rinvigorito dalla ferma opposizione degli Alleati alla Russia di Vladimir Putin. Proprio rispetto al conflitto in Ucraina è atteso però un cambio di rotta da parte della Casa Bianca: basta aiuti al Paese di Zelensky se l’Europa non aumenta il proprio sostegno economico alla Nato. Il Segretario generale della Nato Mark Rutte ha avvisato i Ventisette pochi giorni fa: “Senza gli Usa, scordatevi il 5%: la spesa militare salirebbe all’8% perché servirebbe costruire un ombrello nucleare per la difesa e poi ci metteremmo ancora 10 o 15 anni per costruirla”. Sul fronte commerciale, si addensano altre nubi. Sono quelle dei dazi e, più in generale, di uno stop al libero scambio con la Ue nell’ipotesi in cui Trump rimanga convinto del fatto che l’attuale impostazione possa danneggiare gli Stati Uniti. Perno della bilancia nei rapporti atlantici può essere Elon Musk, vicinissimo a Trump e con interessi globali. C’è però il tema delle regole a creare distanza tra il patron di Space X, Tesla e X e l’Europa. La Commissione Europea ha annunciato un ulteriore approfondimento dell’indagine proprio su X, sospettata di diffondere disinformazione e di influenzare il dibattito pubblico in Europa. Musk continua a respingere le accuse e a criticare il Digital Services Act dell’Ue, definendolo un mezzo di censura imposto da Bruxelles. In questo scenario, Giorgia Meloni può mediare, grazie al rapporto diretto che si è alimentato negli ultimi mesi. La leader italiana e il fondatore di Tesla si sono scambiati più volte e pubblicamente parole di apprezzamento e c’è sul tavolo la prospettiva di un accordo Italia- Space X, per utilizzare la tecnologia di Starlink. La notizia lanciata da Bloomberg di un contratto in via di chiusura, rimbalzata a poche ore di distanza dalla visita di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, a cui sono seguiti l’invito a Washington e la liberazione di Cecilia Sala, è stata smentita da Palazzo Chigi. Ma il vantaggio accumulato da Musk nel campo delle telecomunicazioni rende per l’Italia, e per l’Europa, quasi obbligato un confronto diretto con il patron di Tesla. A maggior ragione ora che Trump ha preso il suo posto alla Casa Bianca.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza