Il documento dalla Gran Bretagna: come funzionano le dosi booster Pfizer e Moderna
L'efficacia della dose booster del vaccino contro le infezioni sintomatiche da variante Omicron diminuisce del 15-25% dopo 10 settimane e cala con rapidità maggiore rispetto ai casi di variante Delta. E' un passaggio di un report pubblicato in Gran Bretagna dalla United Kingdom Health Security Agency, l'agenzia sanitaria. Il documento - che fa riferimento espressamente ad un quadro parziale e pertanto va interpretato "con cautela" - è stato elaborato sulla base dell'analisi di 147.597 casi legati alla variante Delta e 68.489 associati alla Omicron tra il 27 novembre e il 17 dicembre. E' stata osservata l'efficacia del vaccino tra i casi collegati alle 2 varianti: si tratta di soggetti che avevano ricevuto 2 dosi di Astrazeneca, Pfizer o Moderna nel ciclo ordinario di vaccinazione.
In tutti i casi, i dati hanno mostrato che l'efficacia dei vaccini contro Omicron si è rivelata inferiore se paragonata ai risultati ottenuti nel contrasto alla variante Delta. Tra coloro che sono stati vaccinati con 2 dosi di Astrazeneca, la dose booster - somministrata con Pfizer e Moderna - mostrava un'efficacia attorno al 60% a 2-4 settimane dalla somministrazione. Dopo 10 settimane, si attestava al 35% per Pfizer e al 45% per Moderna.
Chi è stato vaccinato con 2 dosi Pfizer e ha ricevuto il booster dello stesso farmaco, ha potuto contare - secondo il report - su un'efficacia attorno al 70% che è scesa al 45% dopo 10 settimane. Con il booster Moderna, dopo 9 settimane il valore si è mantenuto attorno al 70-75%.