Gli avvocati di Musk sostengono che OpenAI beneficia di "informazioni competitive sensibili ottenute illegalmente" attraverso i legami con Microsoft
Elon Musk ha intentato una nuova azione legale contro OpenAI, chiedendo un'ingiunzione preliminare per impedire all'azienda di diventare a scopo di lucro. Gli avvocati di Musk sostengono che la transizione violerebbe le leggi antitrust statunitensi e che, a causa di presunte azioni di auto-interesse da parte del CEO Sam Altman, OpenAI potrebbe non avere fondi sufficienti per pagare eventuali danni in caso di vittoria di Musk. La richiesta di ingiunzione fa seguito alle notizie sull'intenzione di OpenAI di diventare un'azienda a scopo di lucro e all'avvio di colloqui con le autorità di regolamentazione per portare avanti il cambiamento strutturale.
Gli avvocati di Musk accusano OpenAI e Microsoft di aver scoraggiato gli investitori dal finanziare i loro concorrenti, violando lo Sherman Act. Affermano inoltre che Musk ha verificato che almeno un importante investitore, precedentemente coinvolto in un round di finanziamento di xAI (l'azienda di intelligenza artificiale di Musk), ha successivamente rifiutato di investire in xAI. Inoltre, sostengono che OpenAI beneficia di "informazioni competitive sensibili ottenute illegalmente" attraverso i legami con Microsoft, in violazione del Clayton Act. Secondo gli avvocati, "la ragione stessa per cui Microsoft ha ottenuto il suo posto nel consiglio di amministrazione" era quella di "coordinare le decisioni aziendali con OpenAI". Hannah Wong, portavoce di OpenAI, ha definito le accuse "prive di fondamento" e ha sottolineato che si tratta del quarto tentativo di Musk di portare avanti le stesse lamentele.