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Sinner, Kyrgios contro Jannik: "È doping, 2 anni di squalifica"

Dibattito rovente sui social tra chi accusa l'azzurro e chi lo assolve in toto

Nick Kyrgios - Fotogramma
Nick Kyrgios - Fotogramma
20 agosto 2024 | 18.08
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Jannik Sinner positivo a un test antidoping ma innocente secondo l'inchiesta. C'è però chi considera colpevole il numero 1 del tennis mondiale e invoca la squalifica. Spicca la voce del tennista australiano Nick Kyrgios, che prende una posizione netta su X. "È ridicolo, sia che si tratti di una assunzione accidentale o pianificata. Vieni testato due volte e risulti positivo a una sostanza proibita (uno steroide). Dovresti restare fermo 2 anni. La tua prestazione è stata migliorata" dalla sostanza. "Una crema per massaggi. Sì, bello…", scrive contestando la versione ufficiale.

Il post di Kyrgios è la miccia che innesca un dibattito rovente tra chi accusa Sinner e chi lo assolve in toto. Kyrgios risponde a chi fa notare che, in caso di squalifica, Sinner rientrerebbe comunque prima dell'australiano, fermo da tempo per problemi fisici: "Io almeno sono pulito".

L'australiano ribatte più di una volta a chi evidenzia la minima quantità di sostanza rinvenuta nel campione di Sinner e gli effetti nulli sulle prestazioni dell'azzurro. "A questo punto, i giocatori che saltano un controllo vengono puniti con severità maggiore rispetto a chi fa uso di steroidi. Probabilmente è stato testato mentre la sostanza veniva smaltita? La quantità non conta. Che diavolo stava facendo il suo team in ogni caso? La realtà è che ha fallito 2 test per steroidi: dovrebbe essere squalificato", dice Kyrgios.

"Perché gli hanno tolto premi e punti da Indian Wells? Ha fatto qualcosa di sbagliato o no? Dicono che non abbia superato 2 test. Pensate davvero che il fisioterapista gli abbia spalmato una pomata su un taglio provocando la positività in 2 controlli? Andiamo...".

Kyrgios non è l'unico tennista a storcere il naso davanti alla vicenda. "Non riesco a immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per sostanze contaminate. Regole diverse per giocatori diversi", twitta il canadese Denis Shapovalov.

Anche Lucas Pouille, tennista francese, semifinalista degli Australian Open nel 2019, commenta il caso. "Bisogna forse smettere di farci trattare da coglionii?", scrive su X. Rispondendo a Denis Shapovalov, poi, chiede anche: "E che dire dei giocatori che sono stati squalificati solo per aver saltato 3 controlli e non sono mai stati testati positivi?".

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