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Tour de France, Pogacar vince 14esima tappa: show della maglia gialla

Vingegaard domato

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
13 luglio 2024 | 17.45
LETTURA: 2 minuti

Tadej Pogacar vince in solitaria la quattordicesima tappa del Tour de France con un attacco finale nella frazione, la Pau-Saint-Lary-Soulan Pla d'Adet di 152 km e che contiene il Tourmalet, con una tattica di squadra perfetta e una performance finale spettacolare, con Vingegaard all'inseguimento ma che accusa un distacco crescente e quasi 40 secondi di distacco ulteriore al tempo già accumulato. La fucilata dello sloveno scatta ai meno 4,6 km dall'arrivo, seguito a distanza da Vingegaard. Lo sloveno raggiunge il compagno di squadra Adam Yates, da lui lanciato all'inseguimento da Ben Healy fino ad allora in testa alla corsa, accelera e supera tutti ai meno 4: subito dietro c'è Vingegaard un ma po' a fisarmonica, guadagna e perde -e alla fine perde di più- mentre lo sloveno accelera e passa in crescendo già dai meno 3 km e poi fino al traguardo.

Il distacco tra i due alla fine è di 39": firma pesante del fuoriclasse, che taglia il traguardo da solo e si avvia con tutta evidenza a realizzare l'impresa della doppietta Giro-Tour nello stesso anno, con l'ultimo a farlo Marco Pantani nel '98. Dopo Vingegaard completa il podio di oggi Remco Evenepoel, adesso terzo anche in classifica generale Un grande Giulio Ciccone chiude al quinto posto, l'ottavo in classifica generale.

"Il piano era di vincere la tappa nello sprint finale e cercare di ottenere qualche secondo di bonus, ma vincere così è molto meglio. Ci siamo trovati in uno scenario ideale. L'attacco di Adam mi ha messo in una situazione in cui potevo attaccare, seguendo il mio istinto. È grazie all'eccellente lavoro dei miei compagni di squadra che ci sono riuscito e sono grato a tutti loro. Sono super felice di aver vinto", dice Pogacar.

"Ora ho un'altra vittoria di tappa al Tour. Manteniamo questa energia positiva così possiamo vincere di più. Mi sentivo davvero bene oggi. Le cose non stavano andando secondo i piani sulla salita finale, perché ci mancava un uomo: Juan Ayuso ha dovuto ritirarsi dalla gara ieri e quindi Joao Almeida stava già lavorando duramente a 8 km dal traguardo. Ho visto un'opportunità in cui Adam Yates poteva attaccare e andare a vincere la tappa da solo, sollevandoci dal trascinare il gruppo della Maglia Gialla. Poi, mentre mi sentivo super bene e nessuno stava provando a fare qualcosa per la classifica generale, ho visto un'opportunità per attaccare io stesso e ottenere un buon distacco per la classifica generale e per la vittoria di tappa", prosegue.

"Voglio fare i miei ringraziamenti ad Adam per il suo lavoro di oggi. La situazione nella classifica generale è sicuramente migliore ora rispetto a prima della tappa, ma non si sa mai come andranno a finire le cose. C'è ancora molta strada da fare fino a Nizza. Le vere tappe di montagna sono appena iniziate oggi. La chiave è che abbiamo una squadra forte per supportare le mie opzioni. In ogni intervista mi dicono che devo risparmiare energie, ma adoro correre d'istinto. A volte funziona, a volte no... ma mi piace così", conclude.

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