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Caso Almasri, vittima di torture presenta denuncia contro governo italiano

La denuncia presentata da un ospite di una struttura di Baobab Experience

Migranti (Fotogramma/Ipa)
Migranti (Fotogramma/Ipa)
03 febbraio 2025 | 12.09
LETTURA: 1 minuti

Una vittima e testimone delle torture del comandante della polizia giudiziaria libica Osama Almasri ha presentato una denuncia contro il governo italiano per “favoreggiamento” per “le condotte di Nordio, Piantedosi e Meloni” che, secondo il denunciante Lam Magok Biel Ruei “hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia”.

La denuncia

Nella denuncia di Lam Magok, ospite di una struttura di Baobab Experience, presentata a Roma tramite l’avvocato Francesco Romeo, si sottolinea come “l’inerzia del ministro della Giustizia, il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale, e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell’Interno, con l’immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all’arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico”.

“Esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che - secondo Francesco Romeo, legale di Lam Magok - dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell’operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l’adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione. In quello stesso comunicato si riporta inoltre che le autorità italiane hanno chiesto espressamente alla Corte penale internazionale di non commentare pubblicamente l’arresto di Almasri, dimostrando, quindi, di esserne a conoscenza”.

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