"Il regolamento per assistere alla Supercoppa italiana del calcio discrimina le donne ed è doveroso per il governo e gli organismi sportivi non assecondare questa vergogna. Non capisco Salvini, non sono d'accordo con lui: oggi è al governo, è ministro dell'Interno e vicepremier, non basta dire 'io alla partita non ci vado', non abbiamo bisogno di spot, basta fare campagna elettorale. Non è che non ha delle responsabilità, ha un ruolo decisionale, faccia annullare il regolamento per rispettare dei diritti fondamentali''. Lo dice all'Adnkronos Cecile Kyenge, ex ministra per l'Integrazione del governo Letta, oggi eurodeputata del Pd. ''Qui non si tratta di una questione di destra o di sinistra - avverte Kyenge - si tratta di difendere i diritti di tutte le persone, specialmente quelle più vulnerabili, come le donne. Io mi sono sempre schierata per eliminare ogni tipo di discriminazione all'interno del mondo dello sport, così come in ogni luogo e settore, per tutti, senza distinzioni di colore, lingua, origini. Basta slogan, servono fatti concreti".
"Io ho vissuto sulla mia pelle la discriminazione quando sono stata attaccata da Calderoli e dai vari Borghezio: ho ricevuto solidarietà verbale e mi sono ritrovata sola davanti al Tribunale civile... E' ora di azioni concrete. L'abbiamo visto anche con Koulibaly - ricorda - sono stata la prima ad esprimere solidarietà, a denunciare la vergogna...". "Salvini, lo ripeto - insiste Kyenge - è al governo, e così lo sono anche il sottosegretario Giorgetti, che ha la delega allo Sport, e Spadafora: due figure, quest'ultime, che sono capaci di interloquire con i vertici del calcio, a cominciare dal presidente Miccichè, per fare in modo di annullare il regolamento. Lo sport deve insegnare a togliere le differenze, a non discriminare nessuno. Salvini è un ministro, deve fare annullare il regolamento, non basta dire non vado alla partita...".
DECRETO SICUREZZA - "Quando mi rendo conto che quella legge, il decreto sicurezza, non protegge la persona, allora io dico: io sto senza se e senza ma con i sindaci che stanno facendo la disobbedienza civile" dice Kyenge schierandosi con i sindaci 'ribelli' che non vogliono applicare il decreto Salvini. L'ex ministra del governo Letta invita a considerare ''prima la persona, senza nessun tipo di discriminazione'', e capisce quei primi cittadini come Leoluca Orlando e Luigi de Magistris che hanno perplessità sul provvedimento voluto dalla Lega. ''Noi uomini e donne delle istituzioni - avverte Kyenge - dobbiamo costruire una corazza di diritti, non certo di ferro, che metta al riparo dalle discriminazioni e dalle atrocità''.
REDDITO CITTADINANZA - "Il reddito di cittadinanza agli stranieri? Non lo so, vedo un po' di confusione - afferma l'eurodeputata Pd - quel che conta è proteggere le persone, specialmente quelle più vulnerabili, indipendentemente dal colore della pelle e dalle origini, sempre nel rispetto della Costituzione. Vedo, invece, solo il principio 'prima di tutti gli italiani'...''.