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Scarlett Johansson contro OpenAI: "Hanno copiato la mia voce per ChatGPT"

Il nuovo assistente vocale 'Sky' parlerebbe come la star di Hollywood che minaccia una causa legale. Altman la ritira. Non il primo 'inconveniente' fra l'attrice e l'Intelligenza artificiale

Scarlett Johansson - (Fotogramma)
Scarlett Johansson - (Fotogramma)
21 maggio 2024 | 11.15
LETTURA: 3 minuti

Scarlett Johansson si scaglia contro OpenAI dopo che la società ha usato una voce sorprendentemente simile alla sua per il nuovo modello di intelligenza artificiale ChatGPT-4o.

L'attrice in una dichiarazione ha spiegato di essere stata contattata nove mesi dalla società di Sam Altman per dar voce al nuovo sistema di intelligenza artificiale, ma di aver rifiutato per “ragioni personali”. "Quando ho sentito la demo rilasciata", ha raccontato Scarlett Johannson, "sono rimasta scioccata, arrabbiata e incredula per il fatto che il signor Altman avesse scelto una voce così simile alla mia che i miei amici più stretti e gli organi di informazione non erano in grado di distinguerla".

L'azienda ha utilizzato la voce, chiamata 'Sky', durante l'evento ampiamente pubblicizzato della scorsa settimana per il debutto delle capacità del nuovo modello di intelligenza artificiale ChatGPT-4o. I ricercatori hanno parlato con l'assistente AI per mostrare gli atteggiamenti affettuosi e reattivi di Sky, che gli utenti e i media hanno immediatamente paragonato al personaggio dell'AI della Johansson nel film 'Her' di Spike Jonze del 2013.

Persino l'amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, sembrava suggerire che il design vocale imitasse intenzionalmente il personaggio della Johansson, pubblicando un tweet di una sola parola dopo la presentazione che diceva semplicemente "Her", come il celebre film in cui la Johansson dava voce a un raffinato e seducente sistema di interazione digitale. Meno di una settimana dopo, OpenAI si è sentita in dovere di chiarire esplicitamente che Sky non era basato sulla Johansson. L'azienda ha pubblicato un blogpost sulla creazione di Sky e ha dichiarato di apprezzare il settore del doppiaggio. “La voce di Sky non è un’imitazione di quella di Scarlett Johansson, ma appartiene a un’attrice professionista diversa che usa la sua voce naturale”, si legge nel blog.

La richiesta di Altman e il 'no' di Scarlett

Johansson ha raccontato che quando Altman l'ha contattata per il progetto, le ha detto che “sentiva che dando la mia voce al sistema, avrei potuto aiutare i consumatori a sentirsi a loro agio nell'interazione con l'intelligenza artificiale". Ma lei ha rifiutato. Due giorni prima che venisse rilasciata la demo di Gpt-4o, Altman ha ricontattato il suo agente, chiedendogli di ripensarci. Ma prima che si potesse parlarne, il sistema era già disponibile. I suoi avvocati hanno quindi contattato OpenAI chiedendo di rimuovere la voce e un resoconto dettagliato di come è stato realizzato Sky.

Ribadendo che "la voce di Sky non è quella di Scarlett Johansson e non è mai stata pensata per assomigliare alla sua", Altman ha annunciato che "per rispetto alla signora Johansson, abbiamo sospeso l’uso della voce di Sky nei nostri prodotti" e si è detto "dispiaciuto per non essere riusciti a comunicare meglio la cosa".

Non il primo 'inconveniente' fra l'attrice e l'Intelligenza artificiale

Non è tuttavia il primo 'inconveniente' nel rapporto fra l'attrice e l'Intelligenza artificiale: lo scorso autunno la Johansson aveva fatto causa a un app che aveva clonato digitalmente le sue fattezze in uno spot di 22 secondi era stato postato su X dal profilo dell’app ‘Lisa AI: 90's Yearbook & Avatar’, ideata proprio per creare immagini grazie a sofisticati algoritmi e confondere lo spettatore sulla realtà o meno della persona raffigurata.

Il tutto ovviamente all'insaputa dell'attrice che aveva smosso i suoi legali: "Non prendiamo queste cose alla leggera e affronteremo il problema con tutti gli strumenti legali a nostra disposizione", aveva detto l'avvocato Kevin Yorn, ottenendo dopo un'ingiunzione il ritiro dello spot.Lo scontro era avvenuto durante lo sciopero degli attori, che chiedevano appunto che venga regolamentato l’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito cinematografico.

Andando a ritroso la stessa Johansson aveva scoperto nel 2018 che il suo volto era stato applicato digitalmente su corpi di altre donne in video pornografici. Un rapporto - quello dell'attrice con la sua immagine e la sua voce digitale - decisamente tormentato.

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