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Paolo Taviani, il ricordo di Pupi Avati: "Era ancora pieno di entusiasmo, mi mancherà"

"Ci telefonavamo e ci confidavamo, ha subito molte ingiustizie ed emarginazioni nel suo lavoro"

Paolo Taviani, il ricordo di Pupi Avati:
29 febbraio 2024 | 20.54
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"Io avevo una consuetudine telefonica con lui negli ultimi tempi. Era stato dimesso da poco, doveva incominciare a fare un film, era pieno di entusiasmo, io lo caricavo perché per lui, come per me, il lavoro era la vita, non ci sono alternative". A parlare all'Adnkronos è Pupi Avati che, raggiunto telefonicamente, ricorda commosso il collega regista Paolo Taviani scomparso oggi a 92 anni. "Erano telefonate nella prospettiva del futuro malgrado l'età che lui aveva e io ho -dice Avati- Voleva fare un film importante con le energie che gli stavano tornando. Forse chiamava me per questo, perché fra i colleghi ero quello più vicino a lui anagraficamente. Ho la sensazione che ci volessimo proprio bene, che ci confidassimo a livelli molto intimi e personali come prima non era mai accaduto".

Le conversazioni fra i due maestri del cinema abbracciavano tanti temi. "Le sue telefonate erano veramente uno scambio di rassicurazione reciproca", ricorda commosso il regista bolognese. Che tiene a sottolineare: "Voglio ricordare le ingiustizie che ha patito, le emarginazioni che ha subito nel suo lavoro, 'Leonora Addio' è un film meraviglioso che non ha preso nessun riconoscimento e la cosa mi scandalizzò".

"Era considerato una persona che ormai non faceva più parte del circolo attivo del cinema italiano, invece aveva una prospettiva nitida e tanti progetti. Il rammarico è enorme, non ci posso credere. Mi mancherà moltissimo", conclude Avati.

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