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L'imprenditore sardo nel 1994 annunciò "Video On Line", il primo Internet Service Provide a fornire oltre l’accesso alla rete anche servizi paragonabili a quelli di un moderno portale
Ci sono intuizioni e visioni di uomini che cambiano la storia, le vite di tutti, eppure non si raccontano, non si ricordano. Come quelle dell'editore e imprenditore sardo Nicola Grauso. Il 16 febbraio di trent'anni fa è stato trasmesso il primo concerto in streaming dal Teatro Comunale di Cagliari. Il pubblico poteva interagire con l'artista in tempo reale, è stato Red Ronnie in contemporanea tv a darne la notizia. Su quel palco c'era la cantautrice Mariella Nava e dietro a quel progetto il pioniere Grauso che con 'Video On Line' ha reso per la prima volta il web accessibile a tutti: il primo Internet Service Provide a fornire oltre l’accesso alla rete anche servizi paragonabili a quelli di un moderno portale. Il tutto in un mondo che ancora ignorava internet, in un’Italia in cui l’uso dei computer era limitato a uffici e università. "Fino a quel momento, in Italia, nessuno ancora aveva sentito parlare di 'connessione' e nessuno aveva mai immaginato che potesse esserci una 'rete', attraverso cui collegare i nostri computer comodamente dagli uffici, da casa, e lavorare, studiare, chattare, seguire le nostre passioni musicali, artistiche, letterarie, leggere notizie in tempo reale e perfino partecipare a concerti. Nicola Grauso lo pensò e lo concretizzò", dichiara all'Adnkronos Mariella Nava. Grazie a 'Video On Line' "misi in rete la mia musica ed il primo video di una canzone inedita dal titolo 'Un ballo con te' pubblicato e distribuito unicamente in rete e non su disco, come si faceva fino ad allora".
All'epoca in pochi capirono l’importanza di questa impresa, la più avveniristica di Grauso. "Io ricevetti l’invito per fare parte della nascita di questo progetto, come artista. Eravamo felici di vivere gli albori di questa esperienza - ricorda la cantautrice - ne capivamo il potenziale enorme e, onestamente, nei tanti pensieri e aspettative che nutrivamo, per certi versi, ne siamo stati anche delusi, a causa di aspetti invasivi e negativi che nel tempo sono derivati e che nessuno di noi aveva previsto, ma che sono certa, presto dovranno essere risolti, a livello globale, lasciando solo tutto il buono di quella primordiale intuizione e di quel coraggio di Grauso, l’uomo al quale possiamo e dobbiamo dire un immenso 'grazie'".
Il servizio telematico 'Video On Line' è stato annunciato il 3 dicembre del 1994 all'Hotel Principe di Savoia di Milano dallo stesso Grauso. "Quando mi parlarono di Internet la prima volta, capii subito che avevamo davanti un nuovo media. Sino a quel momento la 'rete' era limitatissima nelle prestazioni e tra gli utilizzatori prevalentemente militari, università e centri di ricerca. Nessuno poteva accedervi se non facendo parte di quei mondi", spiega all'Adnkronos l'imprenditore sardo, che ha avuto fin da subito l'impressione che "con i dovuti aggiustamenti, internet era lo strumento ideale per chiunque dovesse comunicare senza limiti qualunque cosa, arte, musica, cultura, dati e così via senza un limite possibile".
In quegli anni "immaginare questo era tutt'altro che scontato - ricorda Grauso - i computer erano presenti solo in qualche azienda, inesistenti nelle famiglie. Mi colpì quanto mi disse il premio Nobel Carlo Rubbia: ogni 18 mesi i computer si dimezzano nei costi e raddoppiano le prestazioni" inoltre "si riducono anche di dimensioni, facendo presagire i primi portatili. Lo scenario, con questa visione, cambiava completamente e cominciai a mettere insieme il gruppo di lavoro che avrebbe creato 'Video On Line'". In questo percorso "incappai in Mariella Nava, cantautrice di grande talento musicale e interpretativo, fu intesa sin da subito e nacque il progetto che portò al primo concerto in streaming della storia, un evento interattivo sino ad allora inimmaginabile". Con 'Video On Line' è stata aperta la strada "a modalità nuove di trasferimento della conoscenza - dice Grauso - il mondo che conosciamo oggi, la sua capacità di tenerci in connessione continua, lo si deve anche a quelle esperienze primordiali che non avevano un ritorno economico ma inseguivano l’idea che ci sarebbe stato un modo più rapido ed efficiente di comunicare, oggi posso dire che è successo anche grazie a noi".
All'interno di 'Video On Line' un 'mondo di cose'. A partire dalla VoilMail: il primo servizio di webmail commerciale al mondo, arrivato qualche mese prima del colosso mondiale Hotmail. E ancora: VolFTP, un servizio FTP via web che permetteva di scaricare migliaia di software gratuiti e che arrivò ad essere tra i più utilizzati al mondo. Tra i primati di VOL va annoverato anche il primo concerto musicale trasmesso in streaming, il 7 aprile 1995 cadeva il primo anniversario della morte di Kurt Cobain. L’evento era molto sentito per i fan della rockstar e una dozzina di grandi reti televisive si erano accordate per trasmettere contemporaneamente uno spettacolo dei Nirvana con filmati mai visti e tributi live. 'Video On Line decise di fare una diretta web per consentire agli utenti della rete di seguire le varie trasmissioni e partecipare con domande e commenti. "Oggi è la normalità, ma per l’epoca era qualcosa di rivoluzionario", sottolinea Grauso.
Come rivoluzionaria è stata la possibilità di votare online durante il Festival di Sanremo sempre attraverso 'Video On Line'. Ma il progetto di Grauso non si limitava all’Italia, ma ha conquistato il mondo. VOL è stato reso disponibile in 26 lingue diverse e iniziò un tour mondiale di promozione che ha fatto tappa a Cannes, Parigi, Atene, Alessandria d’Egitto, Sofia, Istanbul, Tunisi, Bucarest, Beirut, Budapest, Casablanca, San Pietroburgo, Berlino, Lisbona, Amman, Mosca, Madrid, Shanghai, Bruxelles, Barcellona, Singapore, Stoccolma, Londra, Copenaghen, Jakarta, Ginevra, Tel Aviv, Tripoli, Johannesburg, New York e Teheran. Il tour è passato anche per la fiera della telematica a Silicon Valley in California. 'Video On Line' è stata l’unica azienda invitata oltre a quelle americane: nessun altro network mondiale era stato ritenuto all’altezza. Nel 1996, l’Internet Service Provider italiano è stato venduto a Telecom Italia.