
L’album che esce domani segna un nuovo capitolo il primo senza lo storico volto della band scomparso nel 2021
La Bandabardò torna con 'Fandango', il nuovo album di inediti in uscita domani su etichetta OTRlive con distribuzione ADA/Warner Music Italia. Un lavoro che segna un nuovo capitolo per la band, il primo senza Erriquez, volto e anima della band morto nel 2021, la cui assenza è un peso sia umano che artistico, come racconta Alessandro "Finaz" Finazzo, voce, chitarra e tastiera del gruppo. "Scrivere senza Erriquez è stato strano e a tratti doloroso", confessa Finaz all'Adnkronos. "È cambiato il peso artistico e stilistico, ma il suo spirito è sempre con noi. Lui stesso ci avrebbe detto di andare avanti". La Bandabardò prosegue dunque il suo cammino, con Finaz che assume anche il ruolo di voce principale, affiancato dagli altri membri: Orla, Don Bachi, Nuto, Pacio, Ramon e Cantax. "All'inizio non volevo continuare senza Erriquez", ammette Finaz. "Poi amici, colleghi e fan ci hanno convinto. Cisco ci ha aiutato nella transizione. Non è facile interpretare canzoni cantate da Erriquez per trent'anni, ma la Bandabardò ha sempre raccolto le sfide. Siamo diventati ancora più corali, una famiglia che si sostiene a vicenda".
'Fandango' contiene dieci brani inediti, con sonorità sudamericane, gitane, echi sixties e progressive rock Anni 70. "È quasi un ritorno alle sonorità dei primi album", spiega Finaz. I testi, con toni lievi e ironici, affrontano temi importanti come la guerra, la solidarietà, la disubbidienza civile, il dissesto ambientale e l'amore. Tra le collaborazioni spicca quella con Carmen Consoli, che ha orchestrato e interpretato "Notte di lune e falò", un tributo a Erriquez. “Inizialmente non volevo scriverlo, volevo rispettare la riservatezza di Erriquez. Poi è venuto fuori spontaneamente, come dice Vasco, 'le canzoni nascono dal sole'. Descrivo Erriquez con le sue stesse parole, da fratello. Lui stesso ci avrebbe detto di andare avanti”, dice Finaz.
Il titolo Fandango ha molteplici significati: una danza, la confusione, un road movie. "Quest'ultimo mi ha ispirato di più", rivela Finaz, "come il film con Kevin Costner: un viaggio di amici che affrontano un mondo caotico e prendono decisioni importanti, proprio come noi ora". La copertina dell'album raffigura un fiore di loto, simbolo di rinascita e purezza. “Una rinascita per la band e un augurio per il nostro momento storico. Il fiore di loto nasce dal fango, come la speranza in tempi difficili”.
Finaz riflette sulla difficoltà di un progetto come la Bandabardò di nascere nel panorama musicale odierno: "Molti giovani non conoscono la Bandabardò. Il mondo è cambiato, e anche i gusti musicali. Forse è colpa nostra, abbiamo lasciato un mondo senza speranza. Prima c'erano il Social Forum, la speranza di cambiare le cose. Ora i locali chiudono, manca l'aggregazione. Però ai concerti i ragazzi riscoprono la gioia della musica dal vivo, il piacere di stare insieme. La musica della Bandabardò è una terapia. Ai nostri concerti dovremmo chiedere un sovrapprezzo” per questo, scherza.
Riguardo alla mancanza di palchi importanti per i temi sociali, Finaz osserva: “il Primo Maggio 2022 con Cisco è stato un segnale del cambiamento. L'anno dopo ho suonato con Pelù e ho visto la differenza di accoglienza. Capisco che gli organizzatori devono seguire le leggi di mercato, ma il Primo Maggio ha perso la sua natura”. E il futuro della Bandabardò? “Continuare a fare musica con amore e cura, rispettando la nostra storia e i nostri fan. Siamo ansiosi di vedere le reazioni a Fandango. Speriamo che la nostra bottega artigiana continui a creare "pasquette" di gioia e divertimento, insegnando ai giovani artisti che la musica può divertire e far pensare”.
All’uscita dell’album seguirà immediatamente la partenza del Fandango Summer tour che, dopo un primo step in Europa (1/4 Lugano; 2/4 Chur sempre in Svizzera; 4/4 Bruxelles; 5/4 Parigi; 6/4 Liegi; 11/4 Berlino) riprende in Italia con un doppio concerto il 25 aprile a Gattatico (Reggio Emilia) e Rimini per proseguire poi tutta l’estate. Collaborazioni future? “Sono aperto ad incontri artistici e umani che hanno un senso, non solo commerciale. Con Carmen Consoli è nata spontaneamente, da una lunga amicizia. I duetti devono essere incontri veri”. di Loredana Errico.