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Giulia Anania, dalla musica al fumetto, 'Rotaie' un viaggio d'amore sui tram

L'artista pubblica la sua prima graphic novel e co-firma il brano sanremese di Massimo Ranieri, 'le persone vogliono le belle canzoni'

Giulia Anania
Giulia Anania
10 febbraio 2025 | 12.30
LETTURA: 4 minuti

Un viaggio nell'amore e nell'umanità sui tram di una città senza nome. Giulia Anania, poliedrica artista che fin da giovanissima vive di musica e poesia, si cimenta con la graphic novel 'Rotaie - Una storia d'amore': un'opera delicata e potente che cattura l'essenza delle relazioni umane in un contesto urbano difficile ed in perenne movimento. "Il disegno mi ha salvato da un momento difficile personale. La vita mi ha regalato un nuovo linguaggio che comprende le mie due altre grandi passioni: musica e poesia", racconta l'autrice all'Adnkronos che aggiunge: "Se nella musica devo sottostare a regole di un mercato vorace, il disegno è il mio territorio di libertà creativa dove sono tornata bambina".

'Rotaie', in tutte le librerie da 12 febbraio (presentazione e firmacopie il 12 febbraio alle 18 a Roma alla libreria Feltrinelli di via Appia Nuova), "è un libro che suona quasi come un musical: la città è un musical dove ognuno balla la sua vita", dice Giulia che aggiunge: "Da sempre giro per il mondo sui mezzi pubblici. Per me sono un concentrato di canzoni e storie da scrivere, di vite racchiuse in uno spazio condiviso. Fin da bambina, osservando i passeggeri – la suora, il muratore, l'immigrato, le scolaresche – mi chiedevo quali fossero le loro storie d'amore, quale fosse stato il loro primo bacio. Questo interrogativo, questa curiosità per le vite degli altri, è un tema ricorrente per me".

Ambientata sui tram di una città volutamente anonima, che potrebbe essere la nostra così come qualsiasi altra, la storia si dipana tra capolinea e capolinea, c' e la protagonista in attesa di rivedere risalire il suo amore su quel tram, aspetta forse da anni senza mai scendere; in mezzo a frammenti di vita ed alle emozioni di chi le abita. Anania, con delle illustrazioni delicate dai colori tenui realizzate con china e acquarello ("sono i colori interiori, quelli delle emozioni", dice), ruba immagini all'universo metropolitano, trasformando il tempo sospeso delle fermate del tram in una miniera di storie d' amore. "Racconto un'umanità che amo; un'umanità che se si accorgesse che siamo tutti dentro lo stesso tram con i nostri corpi diversi, le stesse paure e lo stesso desiderio d'amore forse ci rispetteremo di più, senza cedere ai tempi bui". 'Rotaie' non è solo una graphic novel, ma un viaggio introspettivo alla scoperta delle emozioni più profonde, un invito a cogliere la bellezza nascosta nella quotidianità e a credere nella possibilità di trovare l'amore anche nei luoghi più inaspettati.

L'opera si inserisce nel percorso artistico di Giulia Anania, già nota come cantautrice, autrice e paroliera per grandi nomi della musica italiana. E, infatti, Anania è anche tra gli autori di Sanremo 2025 co-firmando, insieme a Tiziano Ferro, Nek e Marta Venturini, il brano 'Tra le mani un cuore' di Massimo Ranieri. "Questa canzone parla di empatia, del non far male agli altri. Potrebbe sembrare una canzone d'amore, ma il messaggio è più ampio. L'invito è a "sollevare da terra" il cuore di chiunque, a comprenderlo, soprattutto se è ridotto da una "guerra". Questa guerra può essere la stanchezza di una donna dopo una giornata di lavoro, così come il drammatico viaggio di un migrante attraverso il mare".

Sull'attuale panorama musicale dice: "Siamo in un momento storico in cui la musica italiana è stata abbastanza offesa e si è andati un po' a ribasso". Per Anania "il problema non sono i tormentoni ma quelle canzoni che sono la copia del tormentone. Apprezzo la musica pop e non ho nulla contro un buon tormentone, ma trovo frustrante l'omologazione che porta alla creazione di decine di brani identici, di cui nessuno ha bisogno".

E aggiunge: "Sento dire spesso che questa è la richiesta del pubblico ma non è assolutamente vero. Faccio ancora molti concerti e vi assicuro che le persone hanno fame di belle canzoni. Una bella canzone, sincera, è un patrimonio culturale importantissimo, capace di smuovere le masse e di unire le persone". E conclude: "Per me una canzone non può mai prescindere da un bel testo, così come un libro: deve dire qualcosa. Spero che Rotaie faccia il suo dovere". di Loredana Errico

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