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Valeria Bruni Tedeschi a Belve: "Ho smesso con le droghe, il mio fidanzato è morto di eroina"

Quarta puntata di Belve, il programma cult di Rai2 ideato e condotto Francesca Fagnani

Valeria Bruni Tedeschi - Stefania Casellato
Valeria Bruni Tedeschi - Stefania Casellato
09 dicembre 2024 | 11.45
LETTURA: 3 minuti

Valeria Bruni Tedeschi sarà ospite domani 10 dicembre della quarta puntata di Belve, il programma cult di Rai2 ideato e condotto Francesca Fagnani. L'attrice nell'intervista si definisce "tenera, malinconica, autodistruttiva, disattenta. Da quando sono piccola mi sembra di avere un'angoscia allegra o un'allegria angosciata".

Il passato con le droghe

Nello studio di Belve Valeria Bruni Tedeschi parla del suo rapporto con le droghe: "Ho provato un po' tutto. Ho fumato, ho provato la cocaina, l'eroina, ho provato l'MDMA. Da giovane, ho provato però non ho continuato". "Con l'eroina ha rischiato" la incalza Fagnani. "Ho trovato che fosse incredibile, meraviglioso. E ho deciso di non provare mai più. Avevo un mio fidanzato che era eroinomane e che è morto di eroina e una volta l'ho provata. E ho capito" confessa l'attrice.

Sul suo lavoro, Fagnani le ricorda le parole della sorella Carla Bruni, che proprio a Belve disse di sentirsi offesa per i troppi film ispirati alla loro famiglia e per come lei era stata rappresentata. "Basta, non è sempre facile vedersi utilizzati. Il personaggio interpretato da Golino rappresentava me e mi ha turbato perché potrei essere io" disse Carla Bruni. "Si è spinta troppo in là nella rappresentazione altrui, in questo caso di Carla?" chiede la giornalista. "Ho ferito delle persone facendo i miei film - ammette Valeria - e questa è una cosa che mi che mi dispiace realmente, profondamente. Mio fratello non c'è più, però è una cosa di cui mi sento non in colpa ma mi dispiace. Ma so che per fare il mio lavoro ho bisogno della realtà e poi ho bisogno di poter farne quello che voglio, sennò non posso farlo il mio lavoro". "E quando ha messo in scena o scriveva lei ha pensato che poteva far dispiacere?" domanda Fagnani. "Delle volte sì e l'ho fatto lo stesso. Ho immaginato che loro si sarebbero potuti riconoscere e, nonostante questo, per il bisogno di una scena ho superato il dispiacere degli altri. Questo fa parte del nostro lavoro" la risposta di Bruni Tedeschi.

La scoperta shock

A proposito della sua famiglia, Bruni Tedeschi ha definito - in passato - l'amore dei suoi genitori "non convenzionale" e vissuto "in modo strambo". Il riferimento è anche al fatto che lei e Carla Bruni hanno scoperto tardi di avere papà diversi. "Ne parlavate?" domanda Fagnani. "Non lo sapevamo, era tutto molto nascosto. Non è che si vedevano gli amanti arrivare. Sembrava che tutto fosse normale. L'abbiamo saputo dopo e per me è stato uno shock. L'ho saputo il giorno dei miei 30 anni. Mio padre mi ha detto che aveva un dubbio. Io mangiavo un mandarino. Gli ho detto 'a me non mi importa'. L'ho saputo prima di mia sorella".

Un momento destinato, senza dubbio, a diventare una scena cult quando Bruni Tedeschi parla di alcune sue superstizioni legate ai numeri e alla scelta dei passi da fare: "Non so bene quale piede mettere prima davanti", dice trattenendo a stento la risata. "Però se c'è un'urgenza medica o un cataclisma non ci penso...".

Infine Bruni Tedeschi svela a Fagnani un suo segreto, cioè che per fuggire dall'ansia talvolta esita tra gli insegnamenti di Thich Nhat Hanh e ansiolitico. "E alla fine?" chiede Fagnani. "Prendo tutti e due! Leggo qualche pagina dei suoi libri con un piccolo ansiolitico. È l'ideale" chiosa con un sorriso Bruni Tedeschi.

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