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In Fase 2 bar e pub puntano su cashless, +55% pagamenti digitali

Zola (SumUp): "Dirottati su consegne a domicilio e asporto abbandonano il contante e si affidano al contactless"

In Fase 2 bar e pub puntano su cashless, +55% pagamenti digitali
13 maggio 2020 | 17.15
LETTURA: 3 minuti

(di Andreana d'Aquino)-

Bar e pub dirottati su delivery e take away scelgono di ricominciare usando i pagamenti digitali nella prima settimana di Fase 2 dell'emergenza coronavirus. Tanto che i pagamenti cashless di fatto sono più che raddoppiati. Stando infatti ai dati rilevati dalla fintech SumUp, dal 4 al 10 maggio si è infatti registrato "un aumento del 55% delle transazioni digitali per questi esercizi commerciali".

Intervistato dall'Adnkronos, Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp, sottolinea che "dall’inizio della Fase 2, i nostri dati dimostrano che i pagamenti elettronici si stanno diffondendo rapidamente tra bar e pub, settori in cui il contante è sempre stato dominante". Oggi, invece, "per offrire cibi e bevande d’asporto o la consegna a domicilio dei piatti in totale sicurezza, commercianti e clienti hanno colto immediatamente i vantaggi dei pagamenti cashless, in quanto comodi, sicuri e conformi alle attuali esigenze di distanziamento sociale".

E lo scenario nato all'insegna della lotta al nuovo coronavirus, è una rivoluzione che prepara bar, pub e ristoranti anche al prossimo futuro. Secondo il "Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore della ristorazione", elaborato da Inail e Istituto Superiore di Sanità, in vista delle possibili riaperture complete del 18 maggio per bar e ristoranti, sarà opportuno privilegiare appunto i pagamenti elettronici con contactless. Un consiglio ribadito anche dall’Autorità Bancaria Europea.

Tornando al presente della complessa Fase 2 dell'emergenza coronavirus, i pagamenti digitali si configurano come "l’asset principale nella ripresa delle attività di bar e pub" e, visto che "nella quasi totalità del territorio nazionale rimangono ancora vietati il servizio al tavolo o al bancone, gli esercizi si sono attrezzati con delivery o piatti e bevande da asporto in modalità take away" sottolineano gli analisti di SumUp che è specializzata in lettori di carte portatili per Pmi e piccoli commercianti.

In questa prima settimana di riapertura, "per servire quante più persone possibile - mantenendo le distanze e garantendo la sicurezza sanitaria - è stato fondamentale per i gestori di bar e pub mettere a disposizione dei propri clienti i pagamenti cashless" come rilevano gli analisti di SumUp che registrano l'aumento percentuale calcolato settimana su settimana. Ed il trend è in costante crescita e consolidamento perché il pagamento cashless nelle ultime tre settimane ha visto protagonisti prima i ristoranti, che hanno utilizzato la 'riscossione digitale' per offrire il servizio di delivery, e ora bar e pub che con la riapertura rafforzano la tendenza del pagamento senza contanti.

Gli esercenti, consapevoli del proprio ruolo "nel facilitare l’ingresso addirittura in vista di una Fase 3, hanno infatti colto "i vantaggi sanitari e la comodità del cashless", invitando i propri clienti a pagare con carta o smartphone anche la colazione o l’happy hour da asporto. Una soluzione concreta, evidenziano gli analisti di SumUp, per continuare ad offrire i servizi alla collettività senza rischiare di rappresentare un veicolo di contagio". I pagamenti digitali permettono, infatti, di "velocizzare le operazioni di cassa, garantire il rispetto delle distanze interpersonali ed anche evitare lo scambio di carta moneta" scandiscono infine dalla fintech.

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