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Arcuri: "Su mascherine basta bugie e strumentalizzazioni"

"Non le trovano e danno la colpa al Commissario o al prezzo". Salvini attacca: "Basta esperti che scaricano colpe sugli altri"

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11 maggio 2020 | 21.10
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"Stop a bugie e strumentalizzazioni". Il commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri respinge le accuse da parte delle farmacie sottolineando che “non è il commissario che deve rifornire i farmacisti”.

“Il commissario rifornisce regolarmente regioni, sanità, servizi pubblici essenziali. E dal 4 maggio anche i trasporti pubblici locali e le Rsa, pubbliche e private. A titolo ovviamente gratuito. Le farmacie non hanno le mascherine perché le loro due società di distribuzione hanno dichiarato il falso non avendo nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere - spiega Arcuri -. Il prezzo massimo è stato fissato nell’esclusivo interesse dei cittadini, anche per evitare che chi oggi afferma di non avere mascherine e di aver bisogno delle forniture del Commissario, fino a qualche settimana le aveva e le faceva pagare ben di più ai cittadini. L’unica 'colpa' del commissario è quella di non aver voluto 'sanare' mascherine prive di autorizzazioni che gli attori della distribuzione avrebbero voluto mettere in commercio con la copertura della struttura commissariale".

Secondo Arcuri, "non è vero che i farmacisti ci avrebbero rimesso o ci starebbero rimettendo perché ai distributori è stato garantito un rimborso per le mascherine acquistate prima della definizione del prezzo a 0,50 centesimi, più IVA. L’unica evidente verità è che non essendo in grado di approvvigionarsi delle mascherine, provano a scaricare sul Commissario, o peggio sul prezzo, le loro responsabilità".

"Le uniche mascherine che hanno messo in vendita, per 3 milioni, sono state fornite loro dal Commissario - rivendica Arcuri - Sempre più negozi della grande distribuzione vendono le mascherine a 0,50 centesimi, più IVA". Il Commissario si è impegnato nell’accordo sottoscritto “ad integrare le forniture di farmacie e parafarmacie, per quanto possibile nell’ambito del complessivo processo di distribuzione”. Ma, sottolinea Arcuri, "integrare non vuol dire essere il solo fornitore delle farmacie. Il Commissario può dilazionare il termine di validità dell’accordo, purché i farmacisti trovino le mascherine e le vendano a 0,50 centesimi più IVA, avendo il ristoro garantito".

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