L'astrofisico fiorentino Marco Romoli principal investigator dello strumento Metis. La navicella che svelerà i segreti del Sole parte all'alba di lunedì, alle 4,30 ora italiana
Anche la ricerca dell’Università di Firenze ha contribuito "in modo significativo" alla missione della sonda Solar Orbiter dell'Esa che andrà a caccia dei misteri del Sole. Sulla sonda, che sarà lanciata all'alba di lunedì 10 febbraio, alle 04,30 del mattino ora italiana, insieme ad altre strumentazioni scientifiche, è montato il coronografo Metis, cioè il telescopio che osserverà la corona, la parte più esterna dell’atmosfera solare e principal investigator dello strumento è Marco Romoli, docente di Astrofisica all’Ateneo fiorentino e associato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
"Il coronografo - spiega Romoli - crea un'eclisse artificiale, che nasconde il Sole e permette l’osservazione dell’emissione della corona solare, milioni di volte meno intensa di quella del disco solare". "Grazie ad un innovativo ed ingegnoso disegno ottico, Metis -spiega ancora l'astrofisico dell'Università di Firenze- è il primo coronografo progettato per ottenere immagini della corona solare in luce visibile e ultravioletta".
Romoli rimarca che "le sue osservazioni saranno cruciali per arrivare finalmente a capire i meccanismi di innesco e accelerazione delle eruzioni solari, che causano violente perturbazioni nell’eliosfera, disturbando la magnetosfera terrestre fino a provocare le tempeste geomagnetiche".
Il coronografo solare è un progetto a firma prevalentemente italiana, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana tramite l’Inaf, progettato da ricercatori di vari osservatori e atenei italiani e prodotto da un consorzio di industrie nazionali guidato da Ohb Italia e Thales Alenia Space. Il lancio della Sonda Solar Orbiter, che raggiungerà per la prima volta la distanza dal Sole di 0.28 unità astronomiche e l’inclinazione rispetto all’eclittica fino a 35 gradi, avverrà a bordo di un razzo Atlas V.
Ma è anche made in Italy la 'bussola spaziale ' che porterà Solar Orbiter ad orientarsi e mantenersi nella corretta orbita con l’aiuto di sensori di assetto stellare (Aa-Str) di Leonardo. Come delle bussole, i due sensori a bordo contribuiscono a guidare ed orientare il satellite nello spazio in modo accurato ed affidabile, con una massa molto ridotta e con un basso consumo di energia per la tipologia di strumento.