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Spazio, con Solar Orbiter vola anche Università Firenze

L'astrofisico fiorentino Marco Romoli principal investigator dello strumento Metis. La navicella che svelerà i segreti del Sole parte all'alba di lunedì, alle 4,30 ora italiana

Solar Orbiter (Foto Università Firenze)
Solar Orbiter (Foto Università Firenze)
07 febbraio 2020 | 16.13
LETTURA: 3 minuti

Anche la ricerca dell’Università di Firenze ha contribuito "in modo significativo" alla missione della sonda Solar Orbiter dell'Esa che andrà a caccia dei misteri del Sole. Sulla sonda, che sarà lanciata all'alba di lunedì 10 febbraio, alle 04,30 del mattino ora italiana, insieme ad altre strumentazioni scientifiche, è montato il coronografo Metis, cioè il telescopio che osserverà la corona, la parte più esterna dell’atmosfera solare e principal investigator dello strumento è Marco Romoli, docente di Astrofisica all’Ateneo fiorentino e associato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

"Il coronografo - spiega Romoli - crea un'eclisse artificiale, che nasconde il Sole e permette l’osservazione dell’emissione della corona solare, milioni di volte meno intensa di quella del disco solare". "Grazie ad un innovativo ed ingegnoso disegno ottico, Metis -spiega ancora l'astrofisico dell'Università di Firenze- è il primo coronografo progettato per ottenere immagini della corona solare in luce visibile e ultravioletta".

Romoli rimarca che "le sue osservazioni saranno cruciali per arrivare finalmente a capire i meccanismi di innesco e accelerazione delle eruzioni solari, che causano violente perturbazioni nell’eliosfera, disturbando la magnetosfera terrestre fino a provocare le tempeste geomagnetiche".

Il coronografo solare è un progetto a firma prevalentemente italiana, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana tramite l’Inaf, progettato da ricercatori di vari osservatori e atenei italiani e prodotto da un consorzio di industrie nazionali guidato da Ohb Italia e Thales Alenia Space. Il lancio della Sonda Solar Orbiter, che raggiungerà per la prima volta la distanza dal Sole di 0.28 unità astronomiche e l’inclinazione rispetto all’eclittica fino a 35 gradi, avverrà a bordo di un razzo Atlas V.

Ma è anche made in Italy la 'bussola spaziale ' che porterà Solar Orbiter ad orientarsi e mantenersi nella corretta orbita con l’aiuto di sensori di assetto stellare (Aa-Str) di Leonardo. Come delle bussole, i due sensori a bordo contribuiscono a guidare ed orientare il satellite nello spazio in modo accurato ed affidabile, con una massa molto ridotta e con un basso consumo di energia per la tipologia di strumento.

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