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Cgil, c'è l'accordo: Landini segretario

(Adnkronos)
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23 gennaio 2019 | 08.11
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La Cgil non si spacca e trova l'accordo per evitare lo scontro sul vertice della confederazione. Dopo trattative andate avanti tutta la notte in mattinata l'intesa è stata ufficializzata: Maurizio Landini sarà il nuovo segretario generale Cgil e sarà affiancato, secondo l'accordo da due vicesegretari, Vincenzo Colla e un'altra personalità ancora da individuare ma sicuramente una donna per una questione di equilibrio di genere. Sembra infatti tramontata l'ipotesi di questa notte relativa alla nomina di Gianna Fracassi.

E' dunque una lista unitaria, composta per il 60% da membri di area landiniana e dal 40% da quelli che fanno riferimento a Colla, quella che verrà presentata all'Assemblea generale chiamata a votare il leader della Confederazione di Corso Italia. In segreteria invece i rapporti tra le aree contano 7 segretari vicini a Landini e 3 vicini a Colla: oltre a Roberto Ghiselli, entreranno in un secondo tempo Emilio Miceli, segretario generale dei chimici, la Filctem,e un altro componente femminile.

"Abbiamo trovato la soluzione per tenere unita la Cgil. Lo voleva questa sala, lo voleva la nostra gente ed il Paese. Ho voluto far di tutto per non rompere Cgil ", spiega Colla che ha di fatto compiuto un passo indietro sulla candidatura alla leadership. "Ho tolto la disponibilità a fare il segretario generale perché abbiamo fatto un accordo", dice ancora mettendosi dunque a disposizione per un ruolo. Al voto dell'Assemblea generale, dunque, "andrà un unico segretario che sarà il segretario di tutti".

"La Cgil è la casa più importante di tutte le culture di sinistra riformista. E non potevamo permetterci in un momento delicato del paese di consegnare ad altri e di indebolirci su un linguaggio di rottura. La mia storia, d'altra parte, non è mai stata una storia di rottura e avrei fatto di tutto per non rompere la Cgil!", ribadisce ancora Colla. Ovviamente ora, aggiunge, "abbiamo bisogno di dare risposte e questo è il pluralismo della Cgil. Adesso si riparte, abbiamo messo insieme tanti io che fanno il noi di questa organizzazione".

"Il presidente Conte - aggiunge poi commentando l'assenza del governo dal congresso - ha fatto un errore a non venire perché il pluralismo è questo, ci si vede, ci si confronta e oltretutto siamo una platea che sa gestire l'importanza istituzionale. Questo modello di democrazia vuole superare i corpi intermedi ma così sarà più difficile gestire la complessità di questo Paese". "Se il governo non viene ha perso l'occasione di un pluralismo, oltre al fatto che quando non ci ascoltano fanno pasticci. Gli conviene quindi convocarci", conclude.

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