Per l'esponente di Italia viva "la Leopolda ha smentito l'irrilevanza di Iv, atmosfera e partecipazione senza pari"
"La presunta irrilevanza di Italia viva è stata smentita". Bastano poche parole a Ivan Scalfarotto per tracciare un bilancio della Leopolda che si è appena chiusa: "Un bilancio eccellente, perché una manifestazione come la Leopolda non ha pari per atmosfera, numero di persone. Chi si aspettava, in un momento in cui Renzi è sotto attacco, che ci fosse meno gente ha visto una grande partecipazione, entusiastica", spiega all'Adnkronos il sottosegretario all'Interno di Italia viva.
Scalfarotto sottolinea: "Si è vista una comunità di persone coesa e motivata, che crede in un progetto politico in un modo anche commovente. C'è una adesione che va al di là di un partito, una partecipazione anche personale".
E' questo il dato più rilevante emerso da questa edizione? "Questo è un tema -risponde ancora Scalfarotto-. La seconda cosa, importante, è stata aver spiegato che Italia viva si è messa in un sentiero di autonomia. Il messaggio forte è quello che noi non abbiamo niente a che fare con populisti e sovranisti. Se il Pd va verso una alleanza strategica con i 5 stelle, tanto da farli entrare nei Socialisti & Democratici, noi lavoriamo per una linea politica alternativa: mai con i i sovranisti ma anche mai con i populisti".
(Adnkronos) - Un argomento che ha attraversato la Leopolda è stato quello della presunta intenzione di Italia viva di voler guardare verso destra, come rispondete? "Innanzitutto, chi ci accusa con la destra ci ha fatto un governo, perché i decreti Salvini li ha firmati Conte -dice l'esponente di Iv-. Comunque, non è così. Noi pensiamo che esista un'Italia progressista, europeista, pragmatica, lo dicono anche i numeri, che non rincorre la pancia del Paese e pensa al futuro. Questa Italia è sotto rappresentata, però esiste e non trova una casa, tra una destra schiacciata a destra della Le Pen e una sinistra ostaggio del populismo grillino. A questa Italia noi vogliamo offrire una casa".
Come valutate le polemiche e gli attacchi nei confronti di Renzi? "Alla Leopolda abbiamo chiarito che le garanzie dei cittadini sono di tutti. Se si mandano più di 100 finanzieri a sequestrare telefoni e computer di persone non indagate, se si pubblicano dati non rilevanti, se ci sono abusi il problema non è il cittadino Renzi ma il cittadino comune. La storia di Renzi può essere la storia di tutti, se non presidiamo le garanzie costituzionali il rischio è una deriva non pienamente democratica. Alla Leopolda l'intervento di Sabino Cassese, su questo tema, è stato uno dei più significativi".