In Italia, oltre al centro di Avellino, Irccs Azienda Ospedaliera-Universitaria Policlinico Sant’Orsola (Bologna); policlinico Universitario Agostino Gemelli (Roma) e Università degli Studi dell’Insubria (Varese)
Il centro di Ginecologia oncologica (Malzoni Cancer Center) della Casa di Cura Malzoni di Avellino è tra i 4 centri di eccellenza per la chirurgia del carcinoma dell’endometrio, secondo la Società europea di ginecologia oncologica (Esgo) 2023-2028. Tale riconoscimento - spiega una nota della casa di cura campana - è appannaggio esclusivo di 8 centri in Europa. I 4 in Italia, oltre al centro di Avellino, sono: Irccs Azienda Ospedaliera-Universitaria Policlinico Sant’Orsola (Bologna); policlinico Universitario Agostino Gemelli (Roma) e Università degli Studi dell’Insubria (Varese).
La neoplasia dell’endometrio rappresenta approssimativamente il 6% dei tumori femminili in Italia, e con circa 10.200 casi annui (dati 2022) è la terza neoplasia per frequenza nelle donne tra i 50 e i 69 anni, spesso legata a condizioni di obesità, e con una sopravvivenza media a 5 anni del 79% circa. Numerosi centri oncologici si occupano del trattamento di tale patologia, ma pochissimi sono di eccellenza, riconoscimento che richiede il rispetto di criteri estremamente stringenti che riguardano, otre al volume di casi trattati, anche l’aderenza a indicatori di qualità come: pubblicazioni scientifiche, partecipazione a protocolli di ricerca, impiego di tecnologie chirurgiche all’avanguardia, tassi di complicanze intra- e post-operatorie, completezza nella valutazione anatomo-patologica e molecolare della neoplasia.
Nello specifico, gli elementi che maggiormente hanno contribuito al conferimento della certificazione di eccellenza alla Casa di Cura Malzoni sono stati: più di 300 casi trattati nel triennio 2020-22; oltre 80% di casi trattati con tecnica laparoscopica, incluse pazienti affette da severa obesità; nessun caso di conversione dalla tecnica laparoscopica a quella tradizionale laparotomica; 93% di stadiazioni linfonodali eseguite mediante impiego della tecnica del linfonodo sentinella; 100% dei linfonodi sentinella analizzati mediante ultrastaging; 94% dei casi sottoposti a completa classificazione prognostica molecolare; partecipazione a studi scientifici prospettici internazionali. La Casa di Cura Malzoni - in attività da oltre 50 anni - è anche parte integrante della Roc (Rete oncologica campana), nell’ambito della quale si distingue per l’ampio superamento dei criteri di inclusione, non solo relativi al tumore dell’endometrio ma anche, e soprattutto, per il trattamento delle forme avanzate di neoplasie dell’ovaio, della cervice uterina e della vulva.
"Operiamo annualmente circa 110 pazienti affette da carcinoma dell’endometrio – spiega Mario Malzoni, responsabile del Centro nazionale endometriosi di Avellino - per l’80% con approccio laparoscopico, che consente un più rapido decorso postoperatorio con conseguente riduzione dei tempi di degenza (in media 2 giorni), minor perdita ematica intraoperatoria e la possibilità di ampio impiego della tecnica del linfonodo sentinella con tecnologia 3D/4K di ultima generazione. Tale metodica - aggiunge - ha rappresentato una svolta epocale in questo tipo di chirurgia, consentendo di evitare l’asportazione sistematica dei linfonodi pelvici e para-aortici e dunque le complicanze (linforrea, linfedemi, linfoceli) non di rado associate all’esecuzione di una linfoadenectomia”.
Oltre alla tecnica chirurgica,"per un trattamento di successo - continua Malzoni - sono essenziali: la valutazione preoperatoria delle pazienti da parte del Gom (Gruppo oncologico multidisciplinare) per l’adeguato inquadramento dei casi, e l’esperienza e l’accuratezza nella valutazione anatomopatologica, che è centrale per l’indicazione a eventuali terapie successive o alternative alla chirurgia. In particolare - chiarisce il professore - la tecnica dell’ultrastaging del linfonodo sentinella consiste in una valutazione estremamente accurata dello stesso, con la possibilità di identificare anche eventuali metastasi di piccolo volume che potrebbero sfuggire ad un esame istologico tradizionale. Altro elemento cardine nella gestione di tale neoplasia - elenca Malzoni - è la valutazione molecolare/genetica, che consente di definire con precisione il rischio prognostico della paziente, sia in termini di probabilità di recidiva del tumore endometriale, sia in termini di correlazione di quest’ultimo con altri tumori nell’ambito di sindromi neoplastiche eredo-familiari. Questo consente la messa in atto di strategie diagnostiche/preventive nei confronti di altri tumori, con notevoli vantaggi sia per la paziente sia per i suoi familiari”
Il riconoscimento di ‘Centro di eccellenza Esgo’ è un traguardo importante che premia l’impegno di una equipe multidisciplinare afferente al centro di Ginecologia oncologica della Casa di cura di Avellino. Diretti da Mario e Carmine Malzoni, quest’ultimo responsabile del Centro e presidente di Malzoni, sono numerosi i professionisti coinvolti - conclude la nota - nell’elevare l’eccellenza delle prestazioni erogate: la ginecologa Francesca Falcone; i membri del Gom, guidato dall’oncologa Alessandra Vernaglia; gli anatomopatologi Giuseppe Imbrogno e Matteo Chimenti; il personale dedicato all’attività ecografica e di diagnostica per immagini; gli anestesisti guidati da Pasquale Scafuri e tutto il personale sanitario e amministrativo della strutturala.