Il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, utilizza la parola "guerra" al posto di "operazione speciale" come finora è sempre stata definita l'invasione dell'Ucraina
"Oggi non siamo tanto in guerra con l'Ucraina e l'esercito ucraino quanto con l'Occidente collettivo". Lo ha detto il ministro russo della Difesa Sergey Shoigu, citato dall'agenzia stampa Tass. Il ministro usa la parola "guerra" invece che "operazione speciale" come è stata finora definita l'invasione dell'Ucraina.
Shoigu sottolinea che l'Ucraina ha quasi esaurito le armi di fabbricazione sovietica e ora usa quelle fornite dai paesi occidentali. "A questo punto siamo veramente in guerra con l'Occidente collettivo, con la Nato o, vice versa, con la Nato e l'Occidente collettivo" - ha affermato - "Non ci riferiamo solo alle armi che vengono inviate in grandi quantità. Naturalmente troviamo modi di contrastarle. Abbiamo in mente, i sistemi occidentali esistenti: i sistemi di comunicazione, i sistemi per processare le informazioni, i sistemi di ricognizione e l'intelligence satellitare".
Qualche ora più tardi, la precisazione del Cremlino: in Russia non è stata presa alcuna decisione sul cambiamento dello status dell'operazione militare speciale e l'imposizione della legge marziale. Interrogato in proposito, dopo che oggi è stata proclamata in Russia una mobilitazione parziale, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha infatti risposto: "Non è stata presa nessuna decisione a questo riguardo". Lo scrive l'agenzia stampa russa Tass.