Il portavoce della Commissione europea per gli Affari esteri Stano: "Non è interessato a pace, solo a escalation"
Il Vladimir Putin va fermato. Il presidente della Federazione russa "sta facendo una scommessa nucleare, usando l'arma atomica come parte del suo arsenale del terrore. Questo dimostra, a chi avesse ancora dei dubbi nella comunità internazionale sulle sue intenzioni, fino a dove è disposto a spingersi nella sua aggressione al popolo ucraino", ha affermato il portavoce della Commissione europea per gli Affari esteri Peter Stano, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
"Quello che è preoccupante - ha continuato Stano - è che qualsiasi uso di armi nucleari non colpirebbe solo il territorio in cui viene condotto, ma il territorio dell'Ucraina, quello dell'Europa e quello dell'Asia. Avrebbe conseguenze imprevedibili per il mondo intero. La comunità internazionale dovrebbe essere unita nell'esercitare pressione su Putin perché cessi questo comportamento temerario. E' un tema che viene discusso attualmente dai leader all'assemblea generale dell'Onu". L'Ucraina, conclude, "sta conducendo una guerra legittima per l'autodifesa" e l'Ue la sosterrà "per tutto il tempo necessario".
Putin "non è interessato alla pace, è solo interessato all'escalation della sua guerra di aggressione" contro l'Ucraina. Il discorso di stamani, con cui annuncia una mobilitazione parziale della popolazione russa, "è un altro segnale della disperazione per come sta andando la guerra in Ucraina", ha detto ancora Stano.
"Questo - ha aggiunto - è anche un chiaro segnale alla comunità internazionale, specialmente nella settimana cruciale dell'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, che è interessato solo a continuare nella sua guerra distruttiva, che ha già avuto così tante conseguenze negative nel mondo. Non solo per l'Ucraina, ma per ogni Paese del mondo a causa della crisi alimentare, di quella energetica. Sta mostrando al mondo che non vuole contribuire alla soluzione della crisi, ma che vuole rendere la crisi più profonda e continuare in questa guerra".
L'Ue "non è in guerra con la Russia", ma sostiene "la legittima e giustificata battaglia dell'Ucraina - ha affermato - L'Ue sta con l'Ucraina: sosteniamo il diritto" di Kiev "di difendere il suo popolo, il suo territorio e l'integrità territoriale del Paese all'interno dei confini internazionalmente riconosciuti. Quindi, quale che sia il risultato di questo referendum farsa" che la Russia organizzerà nei territori occupati, "queste regioni saranno ancora parte dell'Ucraina, che ha ogni diritto di intraprendere qualsiasi azione necessaria, consentita dal diritto internazionale, per ripristinare il controllo dello Stato" su quei territori.