La senatrice replica: "Esterrefatta dalle accuse, eletta a bersaglio di ignobili attacchi personali"
"Persone come la Senatrice Cirinnà si permettono di insultare nostri militanti con profili fake. Tristezza, molta tristezza. Le persone omosessuali e transessuali non meritano questo squallido giochino sulla loro pelle". Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews a proposito del Ddl Zan. "La legge si può chiudere in 48 ore. Ma bisogna accettare un principio di civiltà: sui diritti non si fa campagna elettorale. Si devono trovare gli accordi per fare le leggi, non i proclami per sventolare le bandierine", aggiunge il leader di Iv. A lanciare la stessa accusa alla senatrice dem era stata ieri la blogger Anna Rita Leonardi di Italia Viva, pubblicando gli screenshot che dimostrerebbero l'utilizzo di profili fake da parte della senatrice dem nel rispondere a dei commenti sulla sua pagina Facebook.
"Di fronte all’accusa, che mi viene rivolta oggi anche da Matteo Renzi, di diffondere odio attraverso i miei profili social, resto semplicemente esterrefatta", replica su Facebook la senatrice, responsabile Diritti del PD. "Non posso non rilevare che le accuse provengono da una parte politica che, ormai da mesi, mi ha eletta a bersaglio di ignobili attacchi personali sul web. Ne conosco le ragioni: su tutte, la mia trasparenza e il mio coraggio nell’affrontare con coerenza e fermezza le battaglie sui diritti. Questo vale, adesso, per il ddl Zan, un tema sul quale Italia viva con i suoi cedimenti alla destra sta ostacolando l'approvazione del testo, sottraendo i suoi voti in piena contraddizione con quanto fatto alla Camera. E' questa semplice verità -aggiunge- che dà molto fastidio. A chi pensa di potermi intimidire o indebolire rispondo che non ho paura e che la mia storia politica è lì a testimoniarlo".