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"I rom se li porti a Strasburgo", Salvini replica all'organo anti razzismo del Consiglio Ue

Il vice premier sul documento secondo cui in Italia tra le forze dell'ordine è frequente il 'racial profiling': "Girano le scatole, siamo sempre con le divise"

Matteo Salvini - Fotogramma
Matteo Salvini - Fotogramma
22 ottobre 2024 | 16.36
LETTURA: 2 minuti

"Sentirsi dire che forze dell'ordine sono razziste ti girano le scatole, siamo sempre con le divise, se a questi signori piacciono i rom e clandestini se li portino a Strasburgo". Lo ha detto il vicepremier e ministro di infrastrutture e trasporti Matteo Salvini commentando il documento dell'organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d'Europa, secondo cui in Italia tra le forze dell'ordine è frequente il "racial profiling", la profilazione razziale, cioè controlli e fermi di polizia basati sull'origine etnica, in particolare nei confronti di rom e persone africane.

"'Polizia italiana razzista nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana'. Donne e uomini in divisa attaccati vergognosamente dall’Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza), un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani. Come Lega proporremo di risparmiare questi soldi per destinarli alla Sanità anziché infangare le nostre forze dell’Ordine. Se a questi signori piacciono tanto Rom e clandestini, se li portino tutti i casa loro a Strasburgo", aveva scritto in precedenza sui social il vicepremier.

Cosa dice il documento dell'organo del Consiglio Ue

In Italia tra le forze dell'ordine è frequente il "racial profiling", la profilazione razziale, cioè controlli e fermi di polizia basati sull'origine etnica. Inoltre, le autorità non paiono essere "consapevoli" dell'entità del problema, sottolinea la commissione Ecri, organizzazione internazionale non Ue con sede a Strasburgo, in un rapporto sul nostro Paese pubblicato oggi.

La delegazione dell'Ecri, si legge nel rapporto, è venuta a conoscenza di "molte testimonianze sulla profilazione razziale da parte delle forze dell'ordine, in particolare verso la comunità Rom e le persone di origine africana". Queste testimonianze, che riferiscono di "frequenti fermi e controlli basati sull'origine etnica", sono confermate anche dai rapporti delle organizzazioni della società civile e di altri organismi di monitoraggio internazionali specializzati. Tuttavia, "le autorità non raccolgono dati adeguatamente disaggregati sulle attività di fermo e di controllo della polizia, né sembrano essere consapevoli dell’entità del problema, e non considerano la profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale".

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