Il ministro nell'intervento alla Camera: "Inaccettabile narrativa su definanziamento"
"Voglio dire ai sindaci con cui abbiamo parlato e a chi ha immaginato scenari catastrofici" che "non c'è nessuna interruzione" degli interventi del Pnrr. Così, intervenendo alla Camera, il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, nel corso delle sue comunicazioni sulla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. "Le nuove misure individuate" non saranno oggetto di definanziamento e "gli interventi andranno avanti regolarmente", ha rimarcato Fitto definendo "inaccettabile" la "narrativa" sul definanziamento degli interventi del Pnrr.
"Noi - ha proseguito - non stiamo dicendo che revochiamo il finanziamento: se lo facessimo per interventi che in molti casi hanno obbligazioni giuridicamente vincolanti, non solo saremmo irresponsabili ma non avremmo capito nulla di quello di cui stiamo parlando".
Il ministro ha inoltre rivendicato "con forza all'azione del governo e del presidente del Consiglio Meloni i risultati raggiunti" ed ha definito "lungimirante" la scelta della premier di sollevare "la questione relativa alla flessibilità nell'utilizzo dei programmi" in occasione del Consiglio europeo di febbraio.
Il ministro ha spiegato che la terza rata del Pnrr "ha comportato 47 interventi normativi e amministrativi", ovvero "si è intervenuti per 47 volte nel confronto con la Commissione Ue" con un "centinaio di riunioni in presenza e online per definire le soluzioni migliori". "Il lavoro sulla terza rata ci insegna che bisogna costruire soluzioni prima che si arrivi al problema", ha affermato.
Quanto alla "quarta rata, con un obiettivo in più, passerà da 16 miliardi a 16,5 miliardi recuperando le risorse della terza rata" e avviando "una fase che, per dichiarazione stessa della Commissione europea e condivisa da noi, si completerà nel suo iter entro il 2023 e consentirà al nostro Paese di ricevere i 35 miliardi della terza e della quarta rata".
Fitto ha poi rimarcato che quello sul Pnrr è stato "un lavoro molto complesso e articolato, che ha portato a un apprezzamento anche pubblico da parte di tutti gli esponenti della Commissione Ue, il che testimonia come il confronto costante sia la strada sulla quale il governo punta per risolvere le questioni principali che riguardano la fase di attuazione del Pnrr".
Il governo, che ha proposto modifiche di 144 misure legate al Pnrr, non lavora "su una scadenza immediata" ma ha "il dovere di portare a compimento l'intero piano", ha affermato. "Il coordinamento e il confronto costante con la Commissione europea sta producendo dei risultati positivi", ha rivendicato Fitto, definendo invece "non positiva" la costruzione "di una polemica su questi obiettivi".
Nella risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni alla Camera del ministro Fitto, in merito alla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si legge che il Parlamento impegna il governo "ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali e la continua partecipazione del partenariato economico e sociale nelle fasi successive alla trasmissione di detta proposta e alla sua approvazione da parte del Consiglio".
Il governo, si legge nel testo della risoluzione, viene inoltre sollecitato a "salvaguardare gli interventi esclusi dal Pnrr all'esito dell'aggiornamento del Piano, utilizzando altre fonti di finanziamento nazionali disponibili a legislazione vigente, anche mediante la riprogrammazione del Piano nazionale complementare, e ricorrendo alle risorse messe a disposizione dalla programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali e del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027".