"Siamo riusciti a modificare alcuni degli obiettivi per rendere le risorse da calare a terra ancora più efficaci nella loro realizzazione". Poi sulla Cina: "Buone relazioni indipendentemente da Via della Seta"
"Sono molto contenta del risultato col Pnrr: 35 miliardi tra terza e quarta rata entro la fine dell'anno. Sono contenta del fatto che siamo riusciti a modificare alcuni degli obiettivi per rendere le risorse da calare a terra ancora più efficaci nella loro realizzazione". Lo ha detto ai microfoni del Tg5 la premier Giorgia Meloni, dopo il via libera della Commissione Ue alla terza rata e alla revisione della quarta rata del Pnrr.
A proposito della sua missione a Washington, Meloni ha osservato: "Sono soddisfatta di un viaggio negli Stati Uniti che evidentemente dimostra che la credibilità e lo standing che l'Italia sta tenendo a livello internazionale vengono apprezzati".
Poi sulla Cina: "Finché l'Italia è guidata da me, la nostra autonomia non può mai essere messa in discussione. Non c'è niente che io faccia perché mi viene chiesto da qualcun altro. Credo sia nel nostro interesse nazionale avere relazioni con la Cina, che non necessariamente dipendono dagli accordi che abbiamo fatto in passato".
"Il paradosso della Via della Seta, per esempio - ha detto Meloni - è che noi siamo l'unica nazione tra i Paesi del G7 e tra i Paesi europei che sta in quell'accordo ma non siamo la nazione che ha i migliori dati sull'interscambio commerciale con la Cina, tutt'altro. Per cui - ha osservato - questo dimostra che si può avere buone relazioni, rapporti commerciali con la Cina anche indipendentemente dalla Via della Seta. Il punto è dove si trova l'equilibrio che interessa noi e che consente a noi di avere buone relazioni con il resto del mondo" ma allo stesso tempo "di difendere gli interessi delle nostre aziende".
Riguardo allo scetticismo dell'opinione pubblica sulla linea del governo in merito al conflitto russo-ucraino, la premier ha risposto: "Non credo che lo scetticismo, che per me è perfettamente comprensibile, possa modificare la posizione dell'Italia: banalmente perché è una posizione che il governo tiene nell'interesse nazionale italiano. Gli ucraini stanno allontanando una guerra da noi, non la stanno avvicinando".