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Caso La Russa, bufera su Facci. Pd: "No a programma Rai"

Pd contro le parole del giornalista sul caso in cui è coinvolto il figlio del presidente del Senato. Fnsi: "Linguaggio incompatibile con servizio pubblico"

Caso La Russa, bufera su Facci. Pd:
09 luglio 2023 | 15.03
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Polemiche per le parole che Filippo Facci in un articolo ha dedicato alla vicenda relativa al figlio di Ignazio La Russa, coinvolto in un'indagine per violenza sessuale. Dall'opposizione, critiche durissime al giornalista che, come è stato annunciato con la presentazione dei nuovi palinsesti Rai, su Rai2 esordirà nella prossima stagione con la striscia quotidiana 'I Facci vostri', prima del tg delle 13.

"Conviene alla Rai, al servizio pubblico, affidare un programma a Filippo Facci che si esprime così sul giornale: 'Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa'? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria?", dice in una nota Sandro Ruotolo responsabile informazione del Partito Democratico. "E che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista", aggiunge Ruotolo.

"Insulti e colpevolizzazione della presunta vittima, totale impunità per i riferimenti politici che lo hanno messo in Rai. Oggi Filippo Facci, nuova punta di diamante della Rai di Giorgia Meloni, bullizza una ragazza su un quotidiano nazionale con parole da vomito", scrive su Twitter il deputato del Pd Marco Furfaro, della segreteria dem.

"Ma qualcuno sa che fine ha fatto Giorgia Meloni? La difesa delle donne vale solo quando nella violenza di genere sono coinvolti stranieri o vale pure quando riguarda gli amici suoi? Facci scriva su Libero, ma non metta piede in Rai. Che è degli italiani e delle italiane, persone di gran lunga migliori di una classe dirigente sessista e servile verso gli amici degli amici. Indubbiamente", conclude Furfaro.

Carlo Calenda, leader di Azione, stigmatizza le parole "di questo troglodita che in ogni altro paese europeo dopo aver scritto questa roba qui, non scriverebbe più neppure sul giornale condominiale. Etica, decenza e buongusto questi sconosciuti".

"La ragazza ha subito uno stupro caro Facci ! Si vergogni ! Dovremmo sentire queste volgarità dal servizio pubblico? Queste le domande che presenterò in un’interrogazione in Commissione di Vigilanza per chiedere come l’azienda Rai possa permettere che Filippo Facci possa condurre un programma sulla rete pubblica", scrive su Twitter il co-portavoce nazionale di Europa verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.

'Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa'. Firmato: Filippo Facci. Leggo che a lui sarà affidata una striscia prima del Tg2 per 'affrontare in modo dissacrante e ironico i punti salienti del momento, offrendo spunti di lettura, anche eretici, tra cronaca, costume, cultura, società e politica'. Chiedo all'amministratore delegato della Rai Sergio: sarà questa l'ironia 'eretica' che da ora in poi dobbiamo aspettarci tutte le sere in prime time?", scrive su Twitter il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

"Chiedo ai vertici Rai: sarà questo -si interroga- lo spunto di lettura che darà Facci in prima serata rispetto alle donne che denunciano violenze? Chiedo alla presidente Meloni: è questo il servizio pubblico che ha in mente? Chiedo alla vigilanza Rai: è giusto premiare con un bel programma in Rai chi bullizza in prima pagina una ragazza presunta vittima di violenze? È davvero questa la tv dei patrioti?", conclude Magi.

FNSI: "LINGUAGGIO INCOMPATIBILE CON SERVIZIO PUBBLICO"

"Il linguaggio usato da Filippo Facci è incompatibile con la Rai Servizio Pubblico. Del resto, chi lo ha scelto sapeva cosa sceglieva visto che - ad esempio - solo pochi mesi fa si era già esibito in un fulgido esempio di razzismo contro i napoletani". Lo scrive su Twitter il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani che, a corredo della frase pubblica un'esternazione social dello stesso Facci, risalente al 19 aprile, che scriveva "Ah, se lavorassero come piangono" su una foto di tifosi del Napoli in lacrime.

Il presidente della Fnsi, nello stesso contesto, pubblica la presa di posizione sulla vicenda delle commissioni pari opportunità Fnsi, Odg e Usigrai che, insieme all'’associazione GiULiA, "stigmatizzano profondamente l’articolo, il post, il tweet divulgati da Facci, tanto più preoccupate dalla notizia che lo stesso è annunciato come uno dei commentatori della televisione di servizio pubblico, con uno spazio quotidiano su Raidue. Non sono i toni 'dissacranti e ironici' a turbare, ma la totale insensibilità su un problema che sconvolge le donne, tutte le donne, con un approccio disposto a violare ogni codice di civile rispetto. Le Cpo Fnsi, Odg, Usigrai e GiULiA, si riservano di denunciare al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti di Milano quanto sopra".

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