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Piovella (Soi): "Estendere indicazione della sostituzione cristallino"

"L'intervento risolvere i difetti visivi, è sicuro come quello della cataratta: il più eseguito al mondo"

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24 maggio 2022 | 16.44
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“La chirurgia della cataratta con cristallini artificiali, che possono correggere i difetti di vista, occupa la quasi totalità del nostro impegno. Questo intervento, sicuro perché sovrapponibile a quello della cataratta – che con 33 milioni di operazioni all’anno è il più eseguito al mondo – bisogna metterlo a servizio di tutti ed estenderne l’indicazione anche per i difetti visivi”, afferma Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi) a conclusione del 19° Congresso internazionale Soi, che si è tenuto a Roma, al Centro Congressi Rome Cavalieri.

“Una persona penalizzata per un difetto di vista – continua Piovella - con un intervento che non aggiunge tempistica rispetto a quello di cataratta - questa l’evoluzione fantastica - riesce a correggere i difetti della visione da lontano – ipermetropia, astigmatismo e miopia - e il problema della messa a fuoco da vicino, cioè la presbiopia. Non è indispensabile – osserva - ma è una cosa apprezzabilissima e un riferimento di qualità”. L’innovazione, come ricorda il presidente della Soi, “richiede una nuova organizzazione, ma ci sono anche i costi connessi a qualcosa di innovativo: non sono esagerati”, ma vanno previsti. “Soprattutto – continua - bisogna informare le persone che ci sono possibilità di miglioramento che devono essere a disposizione di tutti. È solo con il contributo dei pazienti che possiamo diffondere” l’innovazione e rispondere a un loro bisogno di salute “di cui hanno diritto”.

Nel corso del Congresso della Soi appena concluso, si è inoltre messo a fuoco il rapporto tra la nutrizione e occhio. “'Alimenti con' e pigmenti come la luteina e le sostanze gialle e arancio, dalle albicocche allo zafferano, danno una protezione dall’invecchiamento della retina”, ricorda Piovella. Tra i temi affrontati dagli oculisti, c’è anche quello della “sensibilità al contrasto che – conclude - è un modo per misurare la nostra capacità di leggere le cose piccole, ma importanti, come le scadenze dei cibi e dei farmaci”.

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