Mentre l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ha avviato un percorso per valutare la gratuità della pillola anticoncezionale per le under 25, la Regione Lazio si sta già muovendo per verificare (a cominciare dai fondi) la possibilità di una sua distribuzione per le ragazze tra i 15 e i 19 anni d'età attraverso i consultori. "Le nostre richieste in 10 punti, tra cui quella di adeguarsi agli standard di altri paesi europei che garantiscono l'accesso gratuito alla contraccezione, le avevamo consegnate all'assessore Alessio D'Amato già a luglio scorso attraverso una lettera. Abbiamo avuto un nuovo incontro il 30 settembre in Regione con l'assessore e la Asl Roma 2 (che rappresenta 21 consultori): abbiamo premuto perché la pillola anticoncezionale venga distribuita gratuitamente tramite i consultori per le giovani dai 14 ai 24 anni. Prima ancora però il farmaco va tolto dalla fascia C, ovvero a pagamento", spiega all'Adnkronos Gabriella Marando, portavoce del Coordinamento dei Consultori del Lazio, evidenziando che "l'assessore alla Sanità, oltre ad averci assicurato che avrebbe scritto all'Aifa per chiedere che la pillola sia spostata dalla fascia C, si è impegnato a trovare i fondi per la contraccezione gratuita, fondi che comunque coprirebbero solo la fascia di età 15-19 anni". La sollecitazione "da parte nostra - aggiunge - anche per rispondere in modo appropriato alle richieste delle ragazze e dei ragazzi quando andiamo a fare informazione nelle scuole sul tema dell'affettività e sessualità. Ci sarà un nuovo incontro il 14 ottobre, saranno presenti le Asl Roma 1, 2, 3 e 6. Poi in un successivo appuntamento le Asl 4 e 5".
"Le polemiche di piazza? Non c'entrano niente, il tavolo tecnico in Regione è aperto dal 2018. Informare i ragazzi negli 'Spazi giovani' significa anche dare risposte concrete per chi non può permettersi di acquistare la pillola contraccettiva o che magari non vuole mettere al corrente i genitori dell'assunzione. Per ora siamo ancora alla fase di intenti, ci aspettiamo i fatti. Tra l'altro i consultori nel Lazio vanno potenziati, sono ancora in numero esiguo - dichiara Marando - Bisogna inoltre accelerare sull'ingaggio del personale e sulla formazione". Per quanto riguarda la pillola abortiva RU486 "è accesibile - rivela - solo in quattro consultori di Roma dove sono già presenti gli ecografi, il problema è che questi strumenti mancano in altre strutture del territorio e l'auspicio è che ben presto ne arrivino altri in modo tale che siano coperti tutti i Municipi".
A parere di Eleonora Mattia, presidente della Commissione Pari opportunità del Consiglio regionale del Lazio, il fatto che in Regione ci sia una discussione aperta "è un passo in avanti importante verso la contraccezione gratuita, uno degli impegni inclusi nell’ordine del giorno a mia prima firma, approvato nel 2019. Tra gli altri ambiziosi obiettivi al suo interno anche la garanzia di disponibilità della contraccezione d’emergenza in tutti i pronto soccorso e consultori del Lazio, il potenziamento della rete e dei servizi consultoriali e il sostegno a programmi di educazione sessuale: tutte questioni centrali che hanno a che fare con la tutela della salute riproduttiva delle donne, dei giovani e delle giovani, oltre che essere in linea con quel potenziamento della sanità pubblica e di prossimità che la pandemia ha dimostrato essere indispensabile. Anche per questo ho voluto rilanciare in questi giorni la sfida in Regione Lazio che, voglio ricordare, è stata tra i primi (e pochi) in Italia a dotarsi di un protocollo in linea con le linee guida nazionali e internazionali sull’aborto farmacologico e distribuisce già da un anno e mezzo gratuitamente e a domicilio la RU486".
"È fondamentale - sostiene la consigliera regionale - continuare a lavorare per sostenere e garantire servizi territoriali sempre più accessibili, diffusi e di qualità a tutela della libera scelta delle ragazze e delle donne. La Regione Lazio sta facendo la sua parte, ma chiaramente questo richiede uno sforzo nazionale a partire, per esempio, dalla pillola anticoncezionale e l’ipotesi di garantirne l’esenzione tramite Ssn. Un tema urgente soprattutto a tutela delle fasce più fragili dell’utenza che - insieme ai giovani e giovanissimi - sono una priorità. Questa la sfida e l’auspicio per il futuro prossimo”.