Il fondatore della banca digitale Illimity Bank, ex ad di Poste e ministro dello Sviluppo economico
Sì alle concentrazioni bancarie, un sì ancora più forte sull'innovazione tecnologica e digitale, sì anche al green pass nei luoghi di lavoro e allo smart working; ma un no convinto a un nuovo impegno in politica. Sono le posizioni che Corrado Passera, fondatore della banca digitale Illimity Bank, un passato alla guida di Poste Italiane e di ministro dello Sviluppo economico nel Governo Monti, esprime all'AdnKronos prima di intervenire al Meeting di Rimini.
"Quando in un settore economico cambia tutto, come nel caso del sistema bancario con la combinazione di nuove tecnologie, nuove regole, politica monetaria con abbassamento dei tassi, si può reagire in due modi - spiega Passera - O aumentando la dimensione, che permette economie di scala e la possibilità di fare investimenti in innovazione molto forti e ottenere così un notevole consolidamento; oppure specializzandosi, e a questo punto la dimensione può essere meno rilevante perché prevale l'eccellenza".
Questa seconda strada è quella scelta da Illimity Bank sin dalla sua fondazione. "Noi facciamo credito alle piccole e medie imprese, un credito difficile che spesso le altre banche negano. Abbiamo costruito un sistema tecnologico coerente per far questo, in cui la dimensione non è rilevante: partendo da zero, siamo cresciuti fino a 5 miliardi di attivo e 700 unità - premette Passera - Ma il campo del consolidamento è la strada che hanno le banche tradizionali e infatti di concentrazioni ne sono state fatte tante: è sicuramente una strada da percorrere, visto che in Italia siamo passati da mille a cento banche".
Ma, avverte Passera, "anche se si pensa che il consolidamento sia l'unica risposta possibile per le banche tradizionali, davanti alla pressione competitiva che si è creata, bisogna sempre ricordarsi che la leva della tecnologia e dell'innovazione è sempre percorribile e può sostituirsi alla concentrazione e alla dimensione di scala. Questo mi pare che non sia ancora molto percepito dal mondo bancario, serve più coraggio".
Quanto all'emergenza pandemica per il Covid, "abbiamo purtroppo toccato con mano quanta sofferenza umana ed economica abbia provocato il lockdown e arrivati a questo punto il green pass nei luoghi di lavoro deve essere una scelta forte, noi l'abbiamo adottata assieme allo sviluppo dello smart working. Essere parte di una comunità vuol dire anche porsi il tema della protezione della salute, personale e degli altri".
Passera si dice "ottimista sull'utilizzo delle risorse del Recovery Plan, il Pnrr è stato correttamente impostato sui 235 miliardi di euro da usare nei prossimi cinque anni, ben focalizzati sulle due direzioni principali del digitale e dell'ambientale; ed è stato affidato a persone molto capaci. Per questi motivi, sono molto positivo sugli effetti che potrà avere questa impostazione".
Prosegue il suo ragionamento il fondatore di Illimity: "Se noi applicassimo lo stesso spirito del Pnrr anche sulla quota di investimenti pubblici che ogni anno facciamo o potremmo fare, in cinque anni si costruirebbe un'Italia che oltre alle risorse del Pnrr avrebbe quelle di investimenti pubblici e fondi europei: si arriverebbe a 1.000 miliardi di euro, ai fini della crescita, stimolando anche gli investimenti privati di aziende virtuose che vanno fiscalmente premiate".
Una prospettiva che potrebbe anche invogliare un suo ritorno sulla scena politica, dopo la breve esperienza di Italia Unica ? "No: allora non sono riuscito a costruire il movimento che avevo in mente e ora sono totalmente preso da questa esperienza privata con Illimity". Il cui nome, però, esorta a non porsi limiti... "Questo lo lascio dire a lei", chiude la discussione con un sorriso Corrado Passera.
(dell'inviato Enzo Bonaiuto)