"Possono ascoltarla anche gli ipoacusici grazie alle nuove tecnologie e al wi-fi"
"La musica è molto importante per la riabilitazione del paziente affetto da sordità perché una riabilitazione tonale permette di migliorare la discriminazione frequenziale, che è fondamentale per percepire meglio i fonemi e quindi raggiungere performance di riconoscimento verbale più elevate". Così Andrea Canale, otorinolaringoiatra e professore associato del Dipartimento di Scienze chirurgiche dell'Università di Torino, commenta l'iniziativa 'Sanremo Accessibile', evento organizzato da MED-EL in collaborazione con Otofit e Jacoti, che si è tenuto al Centro di produzione Rai di Torino, che ha permesso a un pubblico di persone ipoudenti di assistere alla serata finale del festival di Sanremo grazie all'utilizzo di tecnologie innovative con impianto wi-fi.
"L'obiettivo della riabilitazione uditiva mediante impianto cocleare è cambiato tantissimo negli ultimi 10-15 anni - spiega Canale - Se fino a 10 anni fa si pensava solo a cercare di mettere il paziente nelle condizioni di capire il linguaggio parlato, ora si può raggiungere in una grande percentuale di casi anche la capacità di ascoltarne il rumore, quindi di avere un udito più naturale, fino ad arrivare ad ascoltare la musica". Tutto questo, rimarca l'esperto, è reso possibile "principalmente grazie alla tecnologia nuova degli impianti cocleari, l'interfaccia neurale molto più fine e meno traumatica, strategie di stimolazione sempre più avanzate", e non ultimo "quello che è stato presentato sabato: la connettività, aspetto molto moderno che consente, tramite sistemi a induzione o tramite il wi-fi", di avere "la musica, il concerto, il cinema direttamente nell'impianto, quindi che raggiunge direttamente il nervo uditivo e il cervello del paziente senza avere un segnale artefatto, sporco del rumore esterno".